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Berto Vittori, una vita in un click: stavolta la mostra riguarda i Caffè

E’ stata inaugurata nel tardo pomeriggio di oggi al Circolo Fotografico Triestino di via Zovenzoni la mostra “Caffè” del noto Umberto Vittori, 95enne, da una vita e anche di più nel mondo della fotografia. Berto, per gli amici, ha fatto nella sua carriera oltre cinquanta mostre, non solo nel territorio italiano ma anche all’estero: Ungheria, Aus...
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Umberto Vittori e sotto la sala gremita del Circolo Fotografico Triestino

E’ stata inaugurata nel tardo pomeriggio di oggi al Circolo Fotografico Triestino di via Zovenzoni la mostra “Caffè” del noto Umberto Vittori, 95enne, da una vita e anche di più nel mondo della fotografia. Berto, per gli amici, ha fatto nella sua carriera oltre cinquanta mostre, non solo nel territorio italiano ma anche all’estero: Ungheria, Austria, Slovenia e Romania.

La fotografia era la sua grande passione sin da ragazzino, per metterla in pratica ha dovuto “rubare” un’enciclopedia a casa sua ai suoi genitori per andare a comprare una macchina fotografica. Questo e altri aneddoti, particolarmente divertenti, ha raccontato lo stesso Vittori durante il classico discorso di apertura inaugurazione davanti ad una vasta platea di amici ma anche di appassionati del genere. Al suo fianco c’era pure Michele Lobianco, ex assessore comunale e ora consigliere regionale, che ha apprezzato non poco i racconti del fotografo definendolo “un mito” quando sul finire del discorso ha iniziato a parlare anche di algoritmi. E a proposito di apprezzamenti, Berto ha riscosso successo anche dall’altra parte dell’oceano, negli anni ‘90 infatti una nota galleria di New York ha comprato ben 70 sue immagini. “Sono andato subito a comprarmi una caldaia per la casa” ha detto sorridendo il “festeggiato” raccontando il fatto.

L’attuale mostra che s’intitola appunto “Caffè” non riguarda i chicchi marroni originari dell’Etiopia ma bensì i luoghi di ritrovo, dunque i “Caffè”. Vittori ha appeso al muro oltre quaranta foto, vecchie e nuove, in bianco e nero e poi a colori catturando negli scatti particolari unici ed emozionanti. Le prime sono datate 1973 all’interno del Caffè San Marco con Berto che dopo aver vinto la timidezza ha iniziato a scattare foto, dalla persona che legge il giornale ai fidanzatini che si baciano ma non solo. Nove foto di quell’epoca, poi altre con negativi dei quel periodo ma digitalizzate, infine le ultime decisamente attuali completamente digitali. “Fare le foto adesso non costa nulla ed è molto comodo perché in pochi minuti si possono scaricare sul computer e vederle, cosa che prima si doveva aspettare lo sviluppo dei rullini, costoso e in là nel tempo” racconta Vittori, una persona che nel corso del tempo ha saputo adattarsi con entusiasmo ai modernismi e all’incedere del tempo. Prova ne sia che nel 2007, alla soglia degli ottant’anni, ha partecipato ad un corso proprio per poter immergersi nel mondo del digitale. A 95 anni il “mito” è insomma ancora sulla breccia.

Parole chiave: Trieste