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Le fave triestine

Tra fine ottobre ed inizio novembre, a Trieste, è tempo di fave, un dolce tipico della tradizione giuliana. Questi deliziosi dolcetti colorati nascono per onorare la festività dei defunti e le prime testimonianze risalgono al 1860, quando venne inaugurato il Castello di Miramare. L'origine, però, è ben più antica e risalirebbe al temp...
 |  Francesco Tremul  |  Gusto

Tra fine ottobre ed inizio novembre, a Trieste, è tempo di fave, un dolce tipico della tradizione giuliana.

Questi deliziosi dolcetti colorati nascono per onorare la festività dei defunti e le prime testimonianze risalgono al 1860, quando venne inaugurato il Castello di Miramare. L'origine, però, è ben più antica e risalirebbe al tempo dell'antica Roma, quando gli antichi romani le servivano ai banchetti funebri. Il legume, infatti, rappresentava le anime dei morti, poiché si credeva avesse la capacità di mettere in comunicazione il mondo dei vivi con l'aldilà. I dolcetti ricordano quindi nella forma i legumi e vengono anche comunemente chiamate 'fave dei morti' proprio in omaggio a questa antica credenza.

Anche la scelta dei colori non è casuale: il bianco rappresenta la nascita, il rosa la vita ed il marrone la morte.
 
Ecco la ricetta per prepararle in casa: macinare le madorle pelate ed impastarle con zucchero, uova, miele, farina di riso e maraschino. Formare delle piccole palline con l'impasto. Per colorarle di rosa aggiungere all'impasto dello sherry o dell'estratto di rosa. Per colorarle di marrone aggiungere all'impasto del cacao e del rhum. Infine disporre le fave su una teglia da forno e cuocerle per 10 minuti a 170°C.
 
Parole chiave: Trieste