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Porto in crescita nonostante caro energia e guerra

Il porto di Trieste evidenzia anche nei primi dieci mesi del 2022 la solidità della ripresa dei traffici. “Il valore positivo per tutte le categorie merceologiche è un segnale del dinamismo del sistema portuale e del territorio” ha commentato il presidente dell’Authority giuliana Zeno D’Agostino. Nei primi 10 mesi del 2022 lo scalo riporta una ...
 |  Redazione de Il Meridiano  |  Economia e finanza

Il porto di Trieste evidenzia anche nei primi dieci mesi del 2022 la solidità della ripresa dei traffici. “Il valore positivo per tutte le categorie merceologiche è un segnale del dinamismo del sistema portuale e del territorio” ha commentato il presidente dell’Authority giuliana Zeno D’Agostino.

Nei primi 10 mesi del 2022 lo scalo riporta una crescita complessiva del +4,33%, con 47.479.335 di tonnellate di merce rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

“I numeri parlano chiaro – aggiunge D’Agostino – il porto è fondamentale driver di crescita e, non di meno, un formidabile rilevatore delle tendenze macro economiche globali. Vedremo nei prossimi mesi quali fenomeni avvertiremo, se insomma la recessione effettivamente arriverà”.

Intanto osserviamo i record e i fermenti di recupero dopo la stasi generata dalla pandemia. Stabili le rinfuse liquide con 30.886.124 tonnellate (+0,56%) e forte sprint di crescita per le rinfuse solide, con 567.013 tonnellate movimentate (+22,85%).

Ulteriore conferma di un trend che segna il ritorno alla normalità è la volata del settore contenitori: 735.046 i TEU movimentati, con un incremento a doppia cifra (+16,23%). Risultato che rappresenta il record storico dello scalo triestino per la movimentazione TEU, se paragonata allo stesso periodo degli anni precedenti.

All’aumento del traffico containerizzato si affianca l’andamento positivo del comparto RO-RO, che raggiunge 268.320 unità transitate (+7,01%). Anche in questo caso siamo di fronte a un record storico per il traffico legato all’autostrada del mare.

Positiva la performance della movimentazione ferroviaria: 7.986 sono stati i treni operati allo scalo giuliano, con una crescita percentuale che sfiora i 3 punti.

Passando al porto di Monfalcone, nei primi dieci mesi del 2022, i volumi complessivi si attestano su 2.994.441 tonnellate (+5,72%). Balzo in avanti per le rinfuse solide con 2.402.320 tonnellate, (+12,43%).

Nello specifico, da evidenziare la sottocategoria minerali, cemento, calce, intonaci con 147.881 tonnellate, (+107,20%) e del carbone e lignite con 220.368 tonnellate (+100%), quest’ultimo destinato alla locale centrale termoelettrica A2A. In sostanziale equilibrio sui volumi dell’anno passato la sottocategoria dei prodotti metallurgici (-0,86%) con 1.991.757 tonnellate.

Arretrano, invece, le merci varie (-14,86%) con 592.121 tonnellate. Si rileva, tuttavia, il dato positivo della sottocategoria “Ro-Ro (esclusi i contenitori su Ro-Ro)” pari al +11,06% (125.478 tonnellate) che ha in parte attenuato il segno negativo complessivo del settore. Incremento del +6,20% per i veicoli commerciali con 61.935 mezzi transitati.

A distinguersi soprattutto il comparto contenitori, con 1.681 TEU (+59,19%) e quello ferroviario con 1275 treni (+17,51 %). Anche se si tratta di valori in assoluto ancora poco rilevanti, per entrambi è il miglior risultato degli ultimi anni.

Parole chiave: Trieste, Monfalcone