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Triestina-Arzignano 4-1, Gasperutti: "La panchina sontuosa ha fatto la differenza"

In sede di presentazione di questa partita con il sempre ostico Arzignano, pensavo ad una gara sul metro di quella giocata contro la Pro Sesto: Triestina all’offensiva contro una squadra accorta ben chiusa, ma sempre pronta ad offendere nelle ripartenze. Guardando i numeri che dopo 14 giornate do...
 |  Redazione sport  |  Serie C
Bruno Gasperutti

In sede di presentazione di questa partita con il sempre ostico Arzignano, pensavo ad una gara sul metro di quella giocata contro la Pro Sesto: Triestina all’offensiva contro una squadra accorta ben chiusa, ma sempre pronta ad offendere nelle ripartenze. Guardando i numeri che dopo 14 giornate dovrebbero rispecchiare il genere di squadra che vai ad affrontare, si poteva notare che i berici segnavano pochetto, ma avevano una delle difese più munite del girone; quindi il problema più importante era quello di sbloccare la gara, poi tutto sarebbe stato più facile.

Ma il calcio è pur sempre un gioco e a volte diventa veramente imprevedibile, rovesciando pronostici e previsioni, per questo motivo è sempre così affascinante e fa palpitare il cuore delle masse. Così anche stavolta pronti via e … 2- 0 per l’Unione sui primi due affondi della giornata, dapprima la sentenza Lescano, poi una bellissima azione in verticale conclusa magnificamente da Vallocchia, tutto fin troppo semplice.

Pratica chiusa? Io ne ero quasi convinto e avevo già cominciato a pesare il calendario con le previsioni di massima per i prossimi incontri degli alabardati, ma anche dei nostri diretti rivali.

Invece la partita subito sbloccata ha avuto uno svolgimento del tutto imprevedibile, almeno ai miei occhi.

La Triestina ha cominciato a giochicchiare con apparente sufficienza, mentre l’Arzignano reagiva con impegno ma anche facendo vedere un gioco per niente disprezzabile, fatto con un buon palleggio a centrocampo, precisi anticipi e una predominanza sulle seconde palle che soprattutto sul limitare della nostra area di rigore, creava qualche imbarazzo alla difesa. I due attaccanti dal buon fisico, non saranno dei grandi realizzatori, ma erano molto bravi nel gioco di sponda e nonostante l’attenta guardia dei nostri centrali, creavano confusione davanti a Matosevic e diversi tiri erano rimpallati all’ultimo momento.

Poi la solita disattenzione sulla fascia sinistra per un affondo di Lakti che arriva in corsa palla al piede da metàcampo, giungendo al tiro in diagonale; è bravo Matosevic a respingere, ma il pallone s’innalza in verticale e al limite dell’area piccola i due “punteros” veneti fanno barriera impedendo l’intervento dei difensori e Grandolfo in rovesciata segna nella porta vuota. Siamo solo al 23’ ma ora la partita assume tutt’altra fisionomia con gli ospiti (?) ringalluzziti e Triestina che una volta allentata la concentrazione non riesce più a ritrovare il filo del gioco.

La Triestina ha sempre degli sprazzi di superiorità nei quali rifulgono le qualità superiori dei suoi interpreti, ma il gioco ora lo fa l’Arzignano che come tante altre del girone, sembra proprio una buona squadra.

Il riposo è corroborante e la ripresa vede una squadra più attenta, anche se a centrocampo gli alabardati sembrano soffrire l’aggressività veneta, Correia sempre bello ed elegante è troppo lezioso e perde un paio di palloni che lasciano varchi importanti, Celeghin e Vallocchia si battono e anche El Azrak cerca di pulire qualche pallone per le punte, ma complessivamente la partita ora sembra bloccata senza occasioni da rete.

Buon per noi che non sentiamo il bisogno di accenderla, poi ecco i cambi e la panchina sontuosa di questa squadra a fare la differenza. Rientra l’ottimo D’Urso sempre preciso e un Adorante che gli ultimi gol realizzati hanno reso più consapevole e incisivo, che si mette subito in evidenza con una bella azione che porta Lescano a cogliere una clamorosa traversa a porta vuota. Il magnifico gol di Vallocchia chiude l’incontro e D’Urso lo suggella mettendo anche il suo timbro sul risultato.

La Triestina è un’ottima squadra, è un piacere vederla giocare ed è in crescita; il suo obiettivo è noto ed è raggiungibile vista la bontà del suo organico e del gioco che esprime, ma non bisogna dare nulla per scontato, perché le avversarie sono piuttosto agguerrite e competitive e non sarà così semplice scrollarsele di dosso.

A mio avviso la Triestina deve ancora migliorare sotto un aspetto: oggi la squadra deve sempre andare a mille per avere il predominio, a volte è irresistibile nelle sue verticalizzazioni, ma quando rallenta e cerca di controllare il gioco non sa addormentarlo, ha poco palleggio e quando perde palla non è sempre equilibrata e compatta e lascia varchi alle sue spalle. La difesa è molto forte nei centrali, ma sui lati anche per l’assetto della squadra, lascia parecchi varchi e non sempre è puntuale nelle chiusure, soprattutto a sinistra. La squadra dà sempre l’impressione di poter fare di più, visto il gran talento a disposizione, inoltre ha una panchina che in questa categoria non è dato a vedere.

Però non è tutto semplice e come abbiamo detto all’inizio, il calcio è imprevedibile e uno più uno non sempre dà come risultato due. Per me un handicap è il dover giocare sempre in trasferta, non facciamoci illudere dal fatto che a Fontanafredda abbiamo sempre vinto, l’essere sempre in viaggio su un pullman alla lunga lo si paga e non è la stessa cosa uscire dal campo e andare a casa a rilassarsi.

Il nostro grande vantaggio è invece la straordinaria alchimia che il gruppo ha trovato con i suoi affezionati tifosi e la saggezza e la competenza di tutta la società che viene sempre a galla in ogni frangente, dal suo vertice equilibrato e presente, all’ultimo degli addetti ai lavori.

In così poco tempo il lavoro fatto mi sembra eccezionale e foriero solo di positività che alla lunga darà sicuramente i suoi frutti, ma ……. speriamo vivamente anche prima!  

BRUNO GASPERUTTI

Parole chiave: Trieste