Caos Triestina. Rosenzweig: "Abbandonati da un investitore". I tifosi: "Traditi dalla società"

La dead line del 16 di aprile per il pagamento di stipendi e tasse non ha portato buone notizie in casa alabardata, come ben si sa. Sono stati infatti pagati soltanto gli stipendi per quel che riguarda la parte sportiva (mancano quelli del resto dei dipendenti) ma non inps e irpef. Il che vuol dire che nel prossimo campionato la Triestina verrà penalizzata in classifica (6-8 punti?). La squadra sta lottando sul campo per evitare la retrocessione ma è normale che inconsciamente ne risenta di queste notizie, era sulla buona strada per uscirne poi sono arrivati i quattro punti di penalizzazione che oltre a spingerla in basso in graduatoria l’hanno resa più fragile mentalmente. E si sa che nello sport, oltre alla qualità tecnica, la testa conta molto.
La piazza è insorta, delusa da una dirigenza che ha commesso troppi errori per incapacità di gestione. I tifosi hanno innondato i social con critiche e perplessità, sia per quanto fatto sino ad ora che per le questioni future come ad esempio una possibile gestione pluriennale dello stadio Rocco e la costruzione del centro sportivo a Montedoro.
Ieri la società, attraverso le parole del presidente Ben Rosenzweig, ha fatto recapitare una lettera ai propri dipendenti nella quale si spiega il momento. Lettera dalla quale abbiamo estrapolato i concetti base. Questa mattina poi i tifosi hanno replicato con un comunicato ufficiale.
IL PRESIDENTE BEN ROSENZWEIG
“Il ritiro imprevisto di un partner finanziario ci ha messo in difficoltà in febbraio e negli ultimi mesi ho contribuito personalmente con capitali significativi. Ci hanno anche penalizzato i dazi imposti da Trump che ha svalutato il dollaro. Stiamo comunque lavorando per mettere tutto a posto. Ho comunque fiducia nel futuro del progetto e non intendo in alcun modo abbandonarlo”.
COMUNICATO CENTRO DI COORDINAMENTO TRIESTINA CLUB
Nonostante il messaggio inviato dal Presidente ai suoi dipendenti, noi esprimiamo i nostri malumori. Ancora una volta i nostri sentimenti sono stati traditi dalla Triestina Calcio. Sembrava nel luglio di due anni fa, dopo la presentazione della nuova proprietà, che avremo imboccato la strada della rinascita. Come non crederci visti i notevoli investimenti di denaro fatti nel primo anno? Non potevamo immaginare che due anni dopo, la società si sarebbe trovata in questa situazione imbarazzante. Purtroppo sono stati fatti troppi errori che non stiamo qui ad elencare. Noi tifosi siamo sconcertati ma soprattutto arrabbiati, ci sentiamo presi in giro dopo tutte le promesse fatte. Non è possibile che in un momento così nefasto, la proprietà taccia eppure in alcune occasioni ha dimostrato supponenza anche nei nostri confronti. La tifoseria, nonostante il campionato di sofferenza che sta vivendo, ha sempre sostenuto la squadra e non merita questa omertà. Abbiamo ingoiato più di qualche boccone amaro, come non pensare alle maglie arancioni che gridano vendetta. Adesso al Presidente ed ai suoi collaboratori chiediamo e pretendiamo chiarezza su quello che vogliono fare, il nostro amore per l'Unione merita rispetto. Dobbiamo sapere quale sarà il nostro destino e se esiste un lumicino di speranza di sopravvivere, lo dovete a noi, alla città di Trieste. Non vogliamo l'ennesimo fallimento, ne abbiamo passati troppi. Il nostro marchio non merita queste umiliazioni e solamente per il rispetto del lavoro di Mister Tesser e della squadra, malgrado il ricorrere delle condizioni per una revoca dello stesso, sospendiamo al riguardo ogni decisione fino al termine del campionato. Ora più che mai chiediamo alla squadra di giocare per la maglia e per noi tifosi che tanto soffriamo e che le siamo sempre stati vicini con il nostro calore. Salviamoci almeno noi. Forza Triestina!

