Giana-Triestina il giorno dopo, Gasperutti: "Squadra svagata e molle, manca il sangue agli occhi"
Battuta d’arresto decisamente brutta e pesante (3-0), che proietta la Triestina quasi senza prova d’appello ad un insidioso e aleatorio play-out. Certo che gli alabardati quando cadono, lo fanno col botto e anche questa randellata è stata decisamente fragorosa e senza attenuanti.
Una squadra che...
| Redazione sport | Serie C

Bruno Gasperutti
Battuta d’arresto decisamente brutta e pesante (3-0), che proietta la Triestina quasi senza prova d’appello ad un insidioso e aleatorio play-out. Certo che gli alabardati quando cadono, lo fanno col botto e anche questa randellata è stata decisamente fragorosa e senza attenuanti.
Una squadra che gioca per la salvezza non può entrare in campo così svagata e molle e subire una rete come quella che ha subito dopo un solo minuto: tutto troppo semplice per gli avversari e strada decisamente in salita per una formazione che non ha il gol nelle sue corde.
C’è una punizione sulla sinistra battuta corta e dopo una serie di rimpalli, tutti a vantaggio dei padroni di casa più svegli, il pallone s’impenna e giunge sulla destra, dove Voca lascia che il pallone rimbalzi e si limita a guardare l’avversario senza opporsi e questi rimette una palombella sul lato opposto. In area ci sono 8 alabardati più il portiere e 3 avversari compreso quello che fa il cross, ebbene il pallone che spiove dal cielo è preda di Colombara che salta al limite dell’area piccola indisturbato, con tre alabardati che lo guardano da vicino. Tutto troppo facile. Per la Giana, che è una buona squadra, è una manna e può giochicchiare rifiatando e controllando la gara, in vista della finale di Coppa Italia di C martedì.
Onestamente però bisogna dire che la Triestina ha reagito giocando anche bene e creando parecchie opportunità da rete; con un attacco un po’ più incisivo, la partita sarebbe stata rimessa in equilibrio ben presto, ma purtroppo questo passa il convento e con questo dobbiamo fare i conti. Potrebbe pareggiare subito Voca, gran velo di Fiordilino su passaggio vincente di Strizzolo, ma il tiro diagonale non irresistibile è parato in tuffo. Poi un ottimo assist di Fiordilino per Cortinovis che tira dal basso in alto quasi a colpo sicuro, colpendo la traversa. Poi un sontuoso spunto di Correia che entra in area è stoppato in angolo e poi ancora Udoh viene atterrato in area: sarebbe rigore, ma nel nuovo regolamento in vigore in Italia, lo sgambetto da dietro non è contemplato come fallo, soprattutto in area.
La Triestina gioca sciolta e bene, ma la Giana è squadra tosta, gioca semplice senza fronzoli, ma è efficace: è una buona squadra di serie C. 21’ cambio di campo che trova De Maria tutto spostato a sinistra, converge al centro e spara dal vertice dell'area un tiro sul primo palo: Roos è piazzato malissimo quasi a centro porta e si butta con un tuffo lento, così il pallone lo beffa. 2 a 0 con la Giana che ha oltrepassato la metàcampo soltanto 2 volte: così è difficile far risultato. Ma la Triestina non ha ancora alzato bandiera bianca e continua a manovrare, anche piacevolmente, ma è tremendamente sterile. Correia impegna ancora il portiere in tuffo, Cortinovis tira in controtempo raso il palo e Strizzolo manca un gol fatto da 5 metri tirando sopra la traversa. Certo che se non concretizzi nulla di quanto produci e non segni mai, ma proprio mai né di rapina, né sui tanti angoli che batti ad ogni gara, diventa tutto più complicato. Tutti i palloni che filtrano in area avversaria, vedono gli attaccanti alabardati sempre fermi, non ho mai visto uno che anticipa l’avversario o che intuisce dove il pallone può cadere, aspettano sempre, magari l’errore e sono sempre spalle alla porta.
Comunque dopo un discreto primo tempo comunque concluso con un passivo difficilmente rimediabile, mi aspettavo una ripresa rabbiosa, arrembante, giocata perso per perso all’arma bianca, come si diceva un tempo, invece niente di più sbagliato, la squadra si è arresa e nel contempo ovviamente è salita di tono la Giana che dopo aver controllato nella prima frazione, ha fatto vedere le sue qualità.
Nel finale è arrivato anche il terzo gol di Ballabio, liberissimo sui 20 metri che tira preciso, ma anche qui Roos scende a terra lento e il pallone lo infila. Poco da commentare, risultato ineccepibile e meritato per i nostri avversari, da parte nostra preoccupa la sterilità dell’attacco, ben nota fin dall’inizio ma che sembrava attenuata con l’arrivo di Tesser alla guida della squadra.
Non abbiamo purtroppo un rapace d’area, siamo inefficaci sulle palle inattive e tranne Ionita, non abbiamo uno che inserendosi da dietro sia incisivo e pericoloso; quando andiamo sotto, sembra sempre una sentenza capitale, manca la rabbia, quel sangue agli occhi che qualche provinciale ha, ma che nella nostra squadra sembra assente. Penso che su questo particolare debba concentrarsi l’attenzione di Tesser, una squadra che lotta per salvarsi “deve lottare”, oramai non è più sufficiente giocare bene, pulito, il risultato è troppo importante: è tutto!
Inutile dire che ora è tutto più difficile, il calendario ci propone le prime tre della classifica che se sono lì, significa che qualche valore effettivo ce l’ha. Ultimamente di passi falsi ne abbiamo collezionati diversi, qui non si può più sbagliare, non ci sono alternative: siamo al “redde rationem” in caso contrario l’abisso.
Concludo con un appunto polemico: segnatevi questo nome, Maksym Frasynyak di Gallarate, nome difficile, ma questo arriva in alto, come Sozza lo troveremo ben presto ai massimi livelli. Ha tutte le caratteristiche del grande arbitro tanto caro ai vertici dell’AIA che hanno in Rocchi la loro punta di diamante. Bel fisico imponente sui 2 metri, corsa sciolta, sempre vicino al gioco, autoritario e deciso con l’indice minaccioso ben puntato in faccia a chi osa contestare una sua decisione. Dopo 11 minuti sul mio taccuino avevo fatto un appunto: attenti a questo arbitro, può diventare protagonista, aveva già invertito comppletamente 3 falli, magari equamente, sorvolando allegramente su altri ben più evidenti. Intendiamoci sulla sconfitta dell’Unione ha inciso poco o niente, anche se il rigore su Udoh mi sembrava evidente e se realizzato poteva dare la parità, ma mi rendo conto che nel manualino a sua disposizione scritto da Rocchi, lo sgambetto (in area di rigore) non è contemplato e non è di moda. Oggi i rigori si danno per un pestone anche se involontario (imprudenza dice chi sa), per un pallone calciato su una mano da 30 cm che il pinguino avversario non è riuscito a ritrarre, o per una uscita del portiere anche se tocca il pallone, su un avversario che non accenna minimamente a fermarsi ma che anzi cerca il contatto. Questi sono i rigori codificati; gli spintoni, gli abbracci serpenteschi, gli sgambetti, nel manualino a loro disposizione non sono contemplati, tanto….. c’è sempre il web dei tifosi e gli opinionisti della squadra non castigata, che alzano una cortina fumogena sul tutto …e andiamo avanti così, dobbiamo farcene una ragione.
BRUNO GASPERUTTI
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