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Triestina-Pro Patria il giorno dopo, Gasperutti: "Unione poco in forma, ora c'è da ricaricare le batterie"

La Triestina non gioca una grande partita, ma coglie un risultato indispensabile per continuare a coltivare la speranza in una salvezza diretta, senza passare per un insidioso play-out. Ieri contava soltanto la vittoria, quello era il primo pensiero e vittoria è stata, quindi per una volta non è...
 |  Redazione sport  |  Serie C
Bruno Gasperutti
La Triestina non gioca una grande partita, ma coglie un risultato indispensabile per continuare a coltivare la speranza in una salvezza diretta, senza passare per un insidioso play-out.
Ieri contava soltanto la vittoria, quello era il primo pensiero e vittoria è stata, quindi per una volta non è il caso di storcere il naso, ma di gioire per aver riconquistato questi 3 punti di capitale importanza, dopo alcune settimane di cattivi pensieri.
Se questa partita fosse stata giocata in un altro periodo, magari ad inizio stagione, avrei commentato in un altro modo, ma a questo punto in cui ogni dettaglio può indirizzare il risultato finale, sia benedetto il risultato anche perché lungo il nostro tortuoso cammino, abbiamo scialacquato fin troppo e allora va più che bene che qualcosa ci venga restituito.
La Triestina ha confermato anche in questa sua esibizione, che non sta vivendo il suo miglior momento di forma, sembra giocare a marce ridotte con lo zaino sulle spalle e anche la Pro Patria che ha giocato la sua onesta partita, mi ha dato l’impressione di essere più libera di testa giocando con maggiore vivacità e chiarezza di idee, pur concretizzando poco o niente.
La partita è stata povera di emozioni, anche stavolta il taccuino su cui annoto le azioni principali della gara è stato quasi desolatamente vuoto. Del primo tempo ricordo un'occasione al 3’ di Strizzolo quasi dal vertice dell’area piccola con tiro ciccato, abbondantemente a lato e per la Pro Patria un colpo di testa di Toci contrastato, alto: il nulla.
La Triestina ha avuto il comando delle operazioni, ma a parte qualche tentativo di Tonetto di vivacizzare la manovra con qualche iniziativa personale, dagli altri ha avuto ben poco supporto. La manovra era asfittica e i tigrotti, ben disposti sul terreno di gioco, chiudevano tutti gli spazi al punto che la Triestina non riusciva né a penetrare nell’area biancoblù, nè trovare le fasce laterali per qualche cross pericoloso.
Poi di testa non ne prendiamo mai una, possiamo battere anche una infinità di corner che non siamo mai pericolosi, quindi è inutile sperare di sbloccare queste gare chiuse con una situazione di palla inattiva: tanto per dare un’idea i bustocchi hanno battuto un solo corner nel primo tempo, ma lo hanno preso loro di testa non pericolosamente, ma lo hanno preso loro.
Nel secondo tempo la Triestina ha cercato di alzare un po’ i ritmi. Intanto D’Urso è riuscito a giocare qualche pallone in più sulla trequarti, dove l’impalpabile Cortinovis era sembrato un pesce fuor d’acqua, ma anche le due punte hanno evitato quei rientri alla ricerca di palle giocabili, di cui avevano abusato nella prima frazione e che svuotavano il nostro fronte d’attacco, visto che nessuno tra i centrocampisti aveva le caratteristiche per inserirsi negli spazi.
La Pro Patria sembrava sempre molto più sbrigativa e rapida nei passaggi, ma anche lei ha evidenziato grossi problemi in fase di finalizzazione; non un tiro a rete, eccettuata una insidiosa punizione di Rocco al 57’ che è sfilata a lato con Roos in controllo e un tiro centrale al 93’, che il portiere alabardato si è lasciato sfuggire con pallone poi spazzato da un difensore. Anche la Triestina pur attaccando nella ripresa con un po’ più di convinzione non ha creato ansie ai difensori ospiti, qualche tiraccio fuori dallo specchio, una punizione di Tonetto, una puntatina timida timida di Cortinovis e poi le due reti. Già perché le reti sono state due: la prima convalidata al 74’, con uno spunto di Correia nell’inusuale posizione lungo la linea di fondo con servizio all’indietro per il liberissimo Udoh, molto presente a colpire con un piattone che ha infilato portiere e Barlocco appostati davanti alla porta. Poi al 77’ ci sarebbe stato il raddoppio e su questo episodio vorrei soffermarmi un secondo, perché a mio modesto parere non riesco a capire cosa abbia visto il signor Caruso di falloso, nell’immobilità di Udoh al limite dell’area di rigore, mentre il portiere usciva affannosamente e di corsa, saltandogli sulla schiena e perdendo poi maldestramente il pallone che Udoh ha  infilato nella porta vuota.
Tutto è bene quel che finisce bene, episodio che alla fine è stato ininfluente, ma io resto sempre basito nel vedere continuamente in ogni incontro delle situazioni così determinanti, che vengono interpretate in questo modo e a tutti i livelli. Cerco di andare indietro con la memoria nel tempo, ma non ricordo una miriade di episodi del genere che oggi vengono valutati con un metro che in ogni occasione sembra imprevedibile e incerto, può sempre succedere di tutto, un fischio è sempre dietro all’angolo.
“Tiremm Innanz”, adesso siamo entrati nella fase decisiva della stagione, sei incontri e come si usa dire: sei finali. Abbiamo una settimana per godere della vittoria, ricaricare le batterie e cercare di recuperare gli acciaccati per poterci giocare con tutte le armi a nostra disposizione queste ultime difficili partite. Sono tutte e sei molto delicate e insidiose, perché Giana e Renate sul loro campo si fanno rispettare, poi ci sono le prime 3 della graduatoria e se sono lì non sarà un caso, vuol dire che sono più forti delle altre. Noi abbiamo un disperato bisogno di ottenere almeno 10 punti e non saprei dire se poi potrebbero essere nemmeno sufficienti per evitare un play-out. Un passetto alla volta con fiducia, perché sicuramente nessuna partita ci è preclusa in partenza e anche Padova e Vicenza che si stanno giocando la serie B, devono essere loro molto più preoccupate di incrociare la Triestina rispetto a noi, con la loro assoluta necessità di dover ottenere il risultato pieno. Forza Unione!

BRUNO GASPERUTTI

Parole chiave: Trieste
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