Atalanta-Triestina il giorno dopo, Gasperutti. "Meno tacchi e più cattiveria e determinazione"
E arriva la seconda sconfitta (3-1) della gestione Tesser, Triestina ridimensionata? Mah, anche no, la vittoria dell’Atalanta intendiamoci è più che legittima, nulla da dire, è arrivata attraverso il gioco, attraverso la tecnica sopraffina dei suoi giocatori, ma la Triestina avrebbe tranquillamen...
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Bruno Gasperutti
E arriva la seconda sconfitta (3-1) della gestione Tesser, Triestina ridimensionata? Mah, anche no, la vittoria dell’Atalanta intendiamoci è più che legittima, nulla da dire, è arrivata attraverso il gioco, attraverso la tecnica sopraffina dei suoi giocatori, ma la Triestina avrebbe tranquillamente potuto pareggiarla, in base a quello che s’è visto in campo.
Il calcio non è una scienza esatta, a volte è difficile spiegare l’evolversi di una partita, perché l’imponderabile ci può sempre mettere lo zampino attraverso una zolla, una deviazione, un fischio ingiustificato. Hanno ragione quei giornalisti che molto semplicemente giudicano il migliore in campo, colui che pur non prendendola mai, segna il gol della vittoria, oppure al contrario giudicano il peggiore quello che pur giocando benissimo sbaglia un gol. A ruota ecco i tifosi che di fronte ad una squadra che crea, attacca ma non concretizza, urla “andate a lavorare” ovvero se putacaso segna non meritando, applaude al grido “vi vogliamo così”. Oggi così è, volenti o nolenti.
Intanto un dato: l’Atalanta si presenta in campo con 11 “millenials” tra cui due 2007, due 2006 e un 2005, rendendo agli aabardati un totale di 68 anni, il chè significa che ogni suo giocatore ha in media 6 anni in meno di uno nostro: una enormità! A parte la giovane età, questi sono scelti uno per uno, curati, gestiti al meglio in un ambiente sano, curato e sono per la società un asset che deve produrre risorse per la continuazione del progetto nerazzurro. Di fronte una Triestina che quasi ogni anno cambia proprietà, riparte da zero modificando la guida, la rosa, che non ha un campo di allenamento, ma ….. dicono i tifosi ha uno stadio bellissimo. Ecco, noi abbiamo uno stadio e 2000 affezionati tifosi disposti a tutto per la loro squadra, tra i lazzi e gli arguti commenti di altri 5000 saltuari che seguono solo se la squadra vince.
Ma parliamo della partita che è meglio. L’inizio sembra promettere bene, Vallocchia si fa tutto il campo in verticale da solo, ma raggiunto deve calciare e impegna il portiere in tuffo. Alla prima occasione però l’Atalanta va in gol, con il suo cannoniere principe Vlahovic, che grazie a due rimpalli favorevoli s’incunea in area e tra tre difensori annichiliti tira, colpisce il palo riprende e segna, mentre 5 difensori ammirano la prodezza balistica: nessuno che si sia preoccupato di difendere la porta o di fare un taglia fuori di baskettara memoria. La reazione è un po’ arruffata, contro una manovra avversaria sempre stilisticamente apprezzabile dove stop, scelte, passaggi sono sempre precisi e misurati, ma la Triestina comunque c'è, con un Olivieri molto attivo, ma anche molto impreciso e gli confeziona 4 occasioni che avrebbero potuto essere sfruttate un po’ meglio, ma o manca il tiro a volo, o è indeciso e viene anticipato o è rimpallato.
La Triestina è molto imprecisa, sbaglia troppi passaggi, davanti Udoh e Olivieri non sono ancora in sintonia, mentre a centrocampo Fiordilino e D’Urso sono un po’ troppo teneri, Vallocchia è volitivo ma disordinato e solo un enorme Correia fa le pentole e i coperchi. Udoh in spaccata da due passi tira troppo morbidamente e il portiere d’istinto para, Correia coglie il palo, Udoh segna ma è in fuorigioco; ma ecco che l’Atalanta si riaffaccia in avanti, il baby Artesani (17 anni) impegna Roos e poi dopo una serie di 4 angoli consecutivi, con un tiro sfortunatamente deviato i nerazzurri raddoppiano. Sfortuna sì, ma la difesa mi è sembrata troppo tenera e arrendevole, una squadra che lotta per salvarsi, deve dimostrare una grinta diversa. Nella ripresa riparte meglio la squadra di casa e con una azione da manuale che parte dalla sua area e arriva dopo una serie di passaggi in area triestina dove Vlahovic è solo (ma non sarebbe il cannoniere da guardare con attenzione?), lui non sbaglia e infila un incolpevole Roos. Stavolta la reazione alabardata è veemente e crea tante palle gol. Subito Olivieri è atterrato e realizza il rigore giustamente assegnato, poi El Azrak libera Olivieri che tira senza convinzione e para in tuffo il portiere; show di Correia che libera Vertainen che tira senza cattiveria; ancora Vertainen sottomisura tira e il portiere devia sul palo, riprende e passa il pallone al portiere. Olivieri contrastato va a terra e l’arbitro fischia la punizione, per me non è niente, ma se fischia il fallo è rigore, perchè era in area! Olivieri tira al volo ma colpisce un avversario, palla in corner; El Azrak imperversa a destra e fa filtrare lungo tutta l’area un pallone insidiosissimo che ballonzola davanti alla porta, ma non trova nessuna gamba amica a deviare. E’ finita, ma si può perdere una partita così? La risposta è sì, se si gioca così con leggerezza e non come una squadra che lotta per la salvezza, se si affronta una squadra che tecnicamente è fortissima, in una maniera così blanda lasciandoli giocare, non facendo valere i 68 anni complessivi in più di esperienza e…..cattiveria. Sì se quando accumuli occasioni favorevoli in quantità industriale e non la butti mai dentro.
Qui a Trieste nell’ambiente e sui social si sottovaluta la situazione e non ci si rende conto di quanto sia difficile raggiungere la salvezza: Tesser ha compiuto un mezzo miracolo, ma ha illuso un po’ tutti. Per capire quanto sia difficile salvarsi direttamente diamo un po’ i numeri: finora dall’avvento di Tesser, nelle sue 7 partite ha mantenuto una media molto alta di 1,85 punti a gara che mantenendola, porterebbe la squadra a fine stagione a raggiungere 47 punti, certo buoni per salvarsi, altro che vagheggiare i play-off!! In queste 7 partite in pochissimo tempo, Tesser è riuscito a risollevare una situazione che era disperata, ma guardando i numeri, quando è arrivato avevamo 6 punti e la salvezza diretta era 9 punti sopra a 15, oggi nonostante una serie di partite e un cammino più che soddisfacente, noi abbiamo 19 punti ma la salvezza diretta è pur sempre a 25 anche se sono da disputare ancora alcune gare, abbiamo certo recuperato 3 punti in 7 partite, ma ne mancano ancora solo 15 e i punti da recuperare sono ancora 6. Guai a sottovalutare la situazione e anche la squadra la vorrei vedere più cattiva e determinata, qualche colpo di tacco superfluo andrebbe evitato, per un sano ruvido contrasto. Forza Unione e sotto con il Lecco che ad oggi è la prima squadra fuori dalle sabbie mobili della classifica, questi sì che sono punti che valgono il doppio.
BRUNO GASPERUTTI
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