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Triestina-Virtus Verona il giorno dopo, Gasperutti: "Partita finita con l'ingenuità di Vertainen"

Senza fine la caduta libera della Triestina che anche contro la Virtus Verona esce con le ossa rotte dal magnifico terreno (ma è un eufemismo) del Rocco. Ad ogni puntata settimanale dobbiamo trovare degli appigli per spiegare sensatamente quello che è avvenuto sul campo (eufemismo), ma è sempre pi…
 |  Redazione sport  |  Serie C
Bruno Gasperutti

Senza fine la caduta libera della Triestina che anche contro la Virtus Verona esce con le ossa rotte dal magnifico terreno (ma è un eufemismo) del Rocco.

Ad ogni puntata settimanale dobbiamo trovare degli appigli per spiegare sensatamente quello che è avvenuto sul campo (eufemismo), ma è sempre più difficile trovarne: forse devo anch’io arrendermi e pensare come la massa dei tifosi, che questa squadra è così scarsa da meritare l’ultimo posto in classifica? Forse sarò come l’ultimo giapponese rintanato nella jungla che non vuole arrendersi, ma questa squadra vale più dell’ultimo posto in classifica; ma allora come me lo posso spiegare?

Intanto con una serie di errori capitali fatti in sede di approccio al campionato: l’arrivo di un allenatore da un mondo diverso dove il calcio è leggerezza, che è piombato in un campionato duro, aspro, dove tutti lottano per la sopravvivenza, giocatori per la pagnotta o per emergere, società per non finire nell’inferno dei dilettanti dal quale è difficile riemergere.

E’ un campionato diverso dagli altri, non è la Serie A e nemmeno la Serie B, è qualcosa di diverso perché si gioca in provincia, su campi di patate (anche il nostro), con arbitri che stanno imparando e, udite udite: sono addirittura più scarsi di quelli della nostra Serie A.

Andiamo avanti, poi ci sarebbe la composizione della rosa: la rosa dello scorso anno era più che discreta, valeva i primi posti, ma aveva dei difetti che sarebbero dovuti essere corretti. Anche la cieca di Sorrento era in grado di capire che il primo settore su cui intervenire avrebbe dovuto essere la difesa, ebbene si è intervenuti ma….. e qui voglio ricordare un bel detto in triestino: “el tacon xe peso del buso”. Tra tutti quelli che ho visto ad oggi, non c’è un difensore che dia la sensazione di solidità, sul quale impostare la retroguardia. Mannaggia, ma esisterà nel Friuli Venezia Giulia un difensore che assomigli a …per esempio “roccia” Costantini? Il centrocampo era più che discreto già lo scorso anno, ma sono stati ceduti Celeghin (che sta facendo bene a Giugliano) e Fofana, per prenderne altri che sulla carta avrebbero dovuto essere più forti, visto anche il curriculum. Di Voca abbiamo visto poco, pesantuccio e probabilmente fuori forma oltre che infortunato, Braima è buono e si sta adattando alla categoria, Kiyine dovrebbe essere un crack visto l’eccellente curriculum, ma ieri non m’è piaciuto per niente: sarà anche lui da aspettare perché fuori forma! Su Jonsson e Ballerini stendiamo un velo pietoso, non sono in grado di giudicare, perché sono oggetto della trasmissione Tv “chi l’ha visto” coperto da copyright.

Il gioco di Santoni in teoria era basato sugli esterni e sono stati presi: Vicario, Attys, Thórdarson (ma è un giovane per la Primavera) oltre a confermare il buon El Azrak; ebbene ad oggi per un motivo o un altro, l’unico decente è quello che è rimasto dallo scorso anno, anche se purtroppo non è uno che ha nelle sue corde un gran numero di gol e se vuoi giocare a tre in avanti, anche gli esterni devono dare un buon contributo in zona gol.

Arriviamo all’attacco dove eravamo veramente forti con Lescano, Redan, Adorante e Finotto, un quartetto di prim’ordine per la C, che da solo valeva la permanenza nei piani alti della classifica. Per vari motivi Adorante e Finotto li abbiamo persi già lo scorso inverno, ma qui forse la società ha meno colpe, piuttosto parliamo dell’impiego e dello spogliatoio. Redan era del Venezia e costava una botta ed è stato lasciato, mentre Lescano aveva dei problemi ed è (per me ovviamente), l’unico che non rimpiango. Però persi 4 grossi protagonisti, bisognava sostituirli con altri pezzi da 90 e a maggior ragione se vuoi giocare con una punta unica centrale. Vertainen lo conoscevamo, buono, tecnico, per me ottimo se assistito da vicino da una seconda punta, ma inadatto o forse leggerino se lasciato da solo nel mezzo delle arcigne e poco complimentose difese della C. Krollis ad oggi ha mostrato poco poco e non è certamente quello che ti fa da riferimento, sempre rapportato al modulo che pervicacemente Santoni ha proposto fino all’ultimo respiro. Poi ci sarebbe Olivieri con annessa querelle di tesseramento. Era stato presentato da Santoni come punta centrale e io che l’avevo visto qualche volta, ho pensato: forse mi sono sbagliato, in Tv ho visto altro e ho chiesto lumi a chi ne sa più di me, che mi ha confermato che è buono, ma è una seconda punta. Allora nello schema “Santoniano” che c’azzeccava?

Concludo questa lunga disamina riassumendo il tutto in due parole: che casino! Con l’arrivo di Geppino Marino, le cose si sono un po’ sistemate, ha messo la squadra in campo come “Dio comanda”, ma purtroppo qui abbiamo sofferto una serie esagerata di infortuni e abbiamo pagato anche alcune botte sfortunate oltre alle già esaminate carenze. In tutto questo marasma aggiungiamo poi come ciliegine sulla torta: una preparazione che visivamente sembra sia stata carente, il pasticcio fidejussione che ha comportato il non utilizzo di Olivieri e il punto in meno in classifica, l’impreparazione, l’improvvisazione e la mancanza di chiarezza al momento della sostituzione di Santoni che avrà sicuramente causato un senso d’insicurezza e confusione nel gruppo.

Poi c’è il campo dove a tutto questo, aggiungo io, siamo bersagliati da una serie di episodi che settimanalmente ci penalizzano oltre il dovuto; oltre ai troppi gol che subiamo su palle inattive, ecco come ieri i gol occasionali, quelli “della domenica” che una volta si definivano eurogol. Marras, Turgureanu, De Marchi, saranno anche bravi loro, ma tutti hanno segnato un gol da 3 punti, togliendo da 25-30 metri la classica ragnatela dall’incrocio! Certo che la fortuna ha la benda, ma non è cieca.

Due parole sulla partita che purtroppo è l’ultimo problema del momento. Ho visto una discreta Triestina per 22’ anche se a mio avviso la squadra ha lasciato troppo spazio al palleggio di disimpegno avversario che spezzava il ritmo, però le due punte tecniche, erano in grado di creare imbarazzi alla difesa e l’avvio sembrava promettente. Poi la …. chiamiamola ingenuità per non infierire di Vertainen e la partita è finita.

Ho avuto immediatamente questa sensazione, senza un attaccante di riferimento la squadra si è persa e con lei Olivieri. Poi mettiamoci anche la sfi…....il fato, tiro di Pavlev: incrocio dei pali fuori, tiro di De Marchi: incrocio dei pali dentro. Nella ripresa Marino le tenta tutte e fa i cambi giusti, la Triestina domina ma non punge, siamo sempre lì in avanti facciamo fatica, Olivieri era più stanco, Krollis e El Azrak ce l’hanno messa tutta, ma purtroppo non sembrano avere l’istinto del falco d’area. Il gol poteva sortire solo da una palla inattiva! Ecco infatti al 96’ un corner da ultima spiaggia per la Triestina, Roos sale e va in area avversaria, ma …. hanno la cattiva idea di non batterlo e giocare la palla corta. Morale: palla ribattuta e contropiede con gol a porta vuota, il gol è arrivato certo (tra l'altro in fuorigioco), ma nella porta sbagliata.

Basta così, ne riparliamo la prossima settimana sperando che cambi il vento, ma io che ho tanti anni di frequentazione degli spalti e che ne ho viste di cotte e di crude, non demordo e comunque sarò sempre a tifare per i miei colori, lo faccio da quando ho visto per la prima volta le casacche rossoalabardate e lo farò fino alla fine e spero che i gufi di professione, si dedichino al paddle, che è uno sport divertente e dove se va male, te la puoi prendere solo con te stesso. Forza Unione.

BRUNO GASPERUTTI

Parole chiave: Trieste
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