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Bazinga, dopo il Baskin si parte con il calcetto inclusivo

I Bazinga, solida realtà del Baskin triestino e regionale, nata dal connubio tra la Polisportiva Fuoric’entro A.S.D. e la Cooperativa Sociale Trieste Integrazione a marchio ANFFAS, partono con una nuova avventura inclusiva, scegliendo questa volta come modello lo sport più seguito al mondo: nasce...
 |  Redazione sport  |  Calcio

I Bazinga, solida realtà del Baskin triestino e regionale, nata dal connubio tra la Polisportiva Fuoric’entro A.S.D. e la Cooperativa Sociale Trieste Integrazione a marchio ANFFAS, partono con una nuova avventura inclusiva, scegliendo questa volta come modello lo sport più seguito al mondo: nasce così il Calcetto inclusivo sperimentale. L’idea vede la luce proprio dall’esperienza di tre educatori della Cooperativa Sociale Trieste Integrazione Anffas: Matteo Bernobich, Andrea Albrizio e Giulio Sajn, che vedendo le enormi potenzialità di inclusione del Baskin hanno deciso di inventare un regolamento per creare il calcetto inclusivo, utilizzando proprio alcuni dei principali paradigmi del Baskin. Questo progetto, partito due anni fa, ha preso piede grazie alla collaborazione di altre tre realtà: la Zio Pino Baskin di Udine con Alberto Andriola, la società di calcio a 5 Dynamic club 2023 di Palmanova con Luca Morassi e l’ E.I.S.I (Ente Italiano Sport Inclusivi) che ha dato il suo benestare alla promozione della disciplina in maniera sperimentale, per il momento solo in Friuli-Venezia Giulia, con l’intento però di proporlo ad altre regioni italiane, che hanno già dimostrato interesse al progetto. Grazie alla collaborazione di queste realtà, il regolamento è stato codificato in modo da far partecipare il numero maggiore di persone (normodotati e persone con disabilità, come nel Baskin), così da rendere il gioco il più inclusivo possibile. Il Calcetto inclusivo è stato recentemente presentato al pubblico, per la prima volta, nell’ambito del progetto “Inclunigames” del C.U.S. di Trieste, realtà con la quale i Bazinga collaborano ormai da diversi anni. Ora l’auspicio è che anche questa disciplina, proprio sulle orme del Baskin, si sviluppi e diffonda il più possibile sul territorio giuliano (dove, del resto, possiamo rivendicarne con orgoglio la nascita), per poi raggiungere anche gli interessi degli sportivi a livello nazionale ed internazionale.

Parole chiave: Trieste