Primi calci, San Luigi e Longarone di fronte in ricordo del Vajont
Sport, divertimento, memoria, cultura e tutela dell’ambiente. Questi gli ingredienti della partita per il Vajont che si è giocata ieri a Erto fra i Primi calci del Longarone Alpina e il San Luigi di Trieste. Realizzata dalle due società con il sostegno del Comune di Erto e Casso e del Parco natur...
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Sport, divertimento, memoria, cultura e tutela dell’ambiente. Questi gli ingredienti della partita per il Vajont che si è giocata ieri a Erto fra i Primi calci del Longarone Alpina e il San Luigi di Trieste. Realizzata dalle due società con il sostegno del Comune di Erto e Casso e del Parco naturale regionale delle Dolomiti friulane in collaborazione con la locale Pro Loco, l’iniziativa ha coinvolto un centinaio di persone fra piccoli giocatori, tecnici, dirigenti, genitori e tifosi, saliti fino alla località montana per non dimenticare quanto accaduto 60 anni fa nella Valle del Piave e in Valcellina.
La prima parte dell’iniziativa, che si è svolta sul campo di calcio di Erto alla presenza del sindaco di Erto e Casso, Antonio Carrara, del vicesindaco Katy Martinelli e del responsabile del settore giovanile gialloblù, Angelino De Bona, ha visto i piccoli calciatori affrontarsi per due ore con grande impegno sotto la guida del tecnico del Longarone Alpina, LeoTalamini, e dei colleghi del San Luigi, Roberto Toffolutti, Gabriele Giraldi e Alessio Rincetti.
Dopo il pranzo offerto dalla Pro Loco di Erto e Casso, le due delegazioni hanno visitato la Diga del Vajont, accompagnati dal sopravvissuto e informatore della memoria, Italo Filippin, uno dei maggiori esperti delle numerose vicende legate alla tragedia del 1963 e di questo territorio a confine fra il Veneto e il Friuli Venezia Giulia.
Una bella occasione per far conoscere soprattutto ai più giovani, rimasti affascinati dai racconti di Italo Filippin, il disastro provocato dall'uomo con danni incalcolabili per il territorio e per queste comunità montane. Un evento tragico che nel 2008 l’Onu ha definito il peggior esempio di gestione del territorio e dell'ambiente nella storia dell'umanità.
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