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Conference League, festa a Capodistria per la vittoria sullo Zeljeznicar

Lacrime a Trieste, sorrisi a Capodistria. Il calcio a pochi chilometri di distanza lo si vive in maniera diametralmente opposta. Nel capoluogo giuliano sta rischiando di scomparire, appena oltre confine invece si gode la massima serie con un buon terzo posto centrato nella scorsa stagione che è va…
 |  Redazione sport  |  Calcio
Gli abbracci a fine gara dei giocatori del Koper per il traguardo raggiunto

Lacrime a Trieste, sorrisi a Capodistria. Il calcio a pochi chilometri di distanza lo si vive in maniera diametralmente opposta.

Nel capoluogo giuliano sta rischiando di scomparire, appena oltre confine invece si gode la massima serie con un buon terzo posto centrato nella scorsa stagione che è valso il raggiungimento dei preliminari di Conference League. Una manifestazione da non snobbare, l’aveva vinta la Roma nel 2022, la detiene il Chelsea che ha appena strapazzato il PSG nella finale del Mondiale per club. Il Koper sorride anche perché dopo dieci anni torna a passare un turno di una coppa europea, lo fa piegando per 3-1 la formazione bosniaca dello Zeljeznicar che all’andata era riuscita a pareggiare al 96’. Per i gialli di casa la partita non si era messa bene, un rigore molto dubbio assegnato dall’incerto arbitro cipriota Antoniou (direzione praticamente da dimenticare la sua) valeva lo 0-1 al 26’ del primo tempo grazie all’impeccabile trasformazione di Krpic. Ma negli ultimi minuti della stessa prima frazione ecco il clamoroso tris sloveno. Al 44’ gran palla di Ilicic, il professore, per il tocco ravvicinato di Mijailovic che vale l’1-1. Il raddoppio arriva 46’ con l’assist dello stesso Mijailovic per Manseri che infila da centroarea. Ma non basta, al 53’ su azione d’angolo ecco sbucare la testa di Longonda. Un 3-1 che poi non cambierà più. Nella ripresa il Koper si difende pasticciando un po’ in difesa. Ne esce una traversa ospite e una gran parata del portiere di casa Jurhar, molto forte. Per il Koper un paio di occasioni pericolose da dentro l’area.

Al triplice fischio esplode la festa all’interno del piccolo stadio Bonifika che può ospitare solo 4040 spettatori, in questa occasione sold-out con l’arrivo di 850 tifosi bosniaci più tanti altri di loro che invece vivono a Capodistria e dintorni. Una menzione ai tifosi dello Zeljeznicar merita farla. Hanno occupato tre settori dello stadio tutti in maglia bianca. Molto bello da vedere. Centinaia di palloncini bianchi e blu poi fatti volare in campo (gioco fermo ad un certo punto con i giocatori che li hanno fatti scoppiare uno a uno). Già dalla sera prima avevano invaso Capodistria allegramente, cantando e bevendo e lanciando qualche fumogeno. Il tutto in assoluta tranquillità anche se poi la polizia locale non si fidava molto presentadosi fuori e dentro lo stadio in tenuta antisommossa e scortando con sette camionette un gruppo di ultras, sempre bosniaci.

Il Koper accede dunque al secondo turno dove affronterà una delle migliori compagini norvegesi, andata nel nord Europa e ritorno il 31 di luglio al Bonifika. Ancora calcio internazionale a due passi da Trieste e ancora l’allegro inno del Koper all’entrata delle squadre in campo. In questa occasione la società di casa ha anche battuto il record di giornalisti accreditati, ben 54, mai così tanti in precedenza, segno che evidentemente l’appuntamento era davvero importante.

MASSIMO UMEK

Parole chiave: Trieste