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Il Ruggito del Leone, riflessioni post Latina: "Coach incapace, abbiamo toccato (forse) il fondo"

Abbiamo preso l'ennesima sberla del nostro sofferto campionato, forse abbiamo toccato il fondo perché perdere in trasferta con chi non aveva mai vinto in casa non è da tutti, ma noi ci siamo riusciti. Complice un ennesima partita giocata male, ma se prima giocando male si vinceva, ora si per...
 |  Redazione sport  |  Basket
Vittorio Leone

Abbiamo preso l'ennesima sberla del nostro sofferto campionato, forse abbiamo toccato il fondo perché perdere in trasferta con chi non aveva mai vinto in casa non è da tutti, ma noi ci siamo riusciti. Complice un ennesima partita giocata male, ma se prima giocando male si vinceva, ora si perde perché siamo una squadra senza personalità, senza un'idea di gioco, senza saldezza mentale e forse anche con fisicità precaria, con giocatori nervosi, a volte isterici, in altri casi involuti oppure indolenti, fate voi, va bene tutto.

E non parlo di coach Christian, rivelatosi incapace sotto ogni declinazione, nei commenti delle partite, nelle presentazioni delle partite, nella lettura delle partite, nella gestione dei cambi e dei time out, negli schemi (oddio, cos'è una schema?) ma parliamo di Mike Arcieri, incoronato come il miglior GM di A1 dello scorso torneo.

Un curriculum importante e di tutto rispetto, senza alcuna riserva o dubbio, un uomo elegante, educato e intelligente. Arrivato alla Pallacanestro Trieste come lunga mano di proprietà USA dopo una atroce e inopinata retrocessione. Nell'estate scorsa ha messo insieme un roster discutibile utilizzando come base i giocatori retrocessi perché magari non sapeva dove andare a pescare e usando roboanti commenti nella presentazione, e vabbè, accettiamo senza convinzione, ha chiamato come coach un rookie di estrazione universitaria americana (una scommessa) e ha proclamato che una squadra siffatta non può che puntare alla promozione (da cui il logo "rebirth" - rinascita).

Dopo le prime partite abbastanza imbarazzanti (vedi sconfitta a Cento) abbiamo subito una disfatta casalinga dalla Fortitudo doppiata dalla sconfitta di Verona e a quel punto invece di provare a portare a Trieste Walter De Raffaele (era pronto) ha dato fiducia incondizionata a Christian sull' onda del work in progress/contano solo i playoff e invece siamo arrivati al work to back e al nulla assoluto.

Allora mi domando: cosa vede Arcieri in campo, cosa pensa di quello che vede, come giudica le prestazioni agonistiche della sua squadra (non dimentichiamo che è il facente funzioni del presidente)? Non ci è dato sapere. Ingessato nei suoi abiti di classe non lascia trasparire niente (Micalich dove sei, vieni qua).

Io vi dico quello che farei io, che non sono lui. Convocherei una conferenza stampa, chiederei scusa ai tifosi e agli appassionati di questa splendida città dicendo che ai play-off ci proveremo ma che se falliremo l'obiettivo ci prepareremo per una nuova stagione dove proveremo a trattenere Ruzzier, Vildera e Reyes (solo se al 100% della sua salute fisica) e per il resto piazza pulita. Punteremo a un coach italiano di alto profilo che possa portarci in serie A dove per storia, infrastrutture, energia e popolo meritiamo di stare. A lui il compito di costruire il roster vincente in un campionato finalmente serio, una serie A2 a girone unico e due promozioni dopo i playoff ma senza orologi. Questo mi sento di offrire, vi chiedo fiducia e appartenenza, so che ne siete capaci. Ecco amici, questo mi piacerebbe sentire da Michael Arcieri, non deludermi ancora Mike.

 

VITTORIO LEONE

Parole chiave: Trieste