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Il Ruggito del Leone, bruttissima sconfitta della Pall. Trieste a Trento: "Niente da salvare, gioco monocorde e senza fantasia"

Una brutta partita e una bruttissima sconfitta (85-68), non c'è niente da salvare ma tutto da dimenticare e in fretta. Come a Tortona e a Brescia abbiamo perso la gara nel primo quarto, al di là del punteggio ancora recuperabile, ma tutti i numeri e le giocate dicevano che si andava incontro a u...
 |  Redazione sport  |  Basket
Vittorio Leone, qui nel prepartita di Trento-Trieste

Una brutta partita e una bruttissima sconfitta (85-68), non c'è niente da salvare ma tutto da dimenticare e in fretta.

Come a Tortona e a Brescia abbiamo perso la gara nel primo quarto, al di là del punteggio ancora recuperabile, ma tutti i numeri e le giocate dicevano che si andava incontro a una debacle. Tanto per cominciare 5 su 24 al tiro dal campo (sarà 20 su 43 nei tre quarti successivi), Davis, Bartley e Spencer a forzare e a sbagliare, abbiamo realizzato 7 punti in oltre 7 minuti di gioco con percentuali già deficitarie. Oltre a ciò, Vildera si fa male di brutto (si parla di problemi seri in bocca e ai denti) e Ruzzier si ferisce alla testa tanto da costringerlo a proseguire con un turbante fatto di garze.
Nel secondo quarto è continuata la sciagura nel gioco e nonostante tutto abbiamo chiuso a meno 8 all'intervallo lungo. Difesa inesistente (quella di Lever la più evidente) 6 palle perse (di cui 5 solo di Bartley, fuori partita), linee di passaggio improvvisate e improponibili, senza un filo logico, morale Trento confeziona 12 punti nei primi 3 minuti e 1/2 del quarto. All'intervallo lungo ci troviamo miracolosamente sotto di 8 punti soltanto ma con un desolante 13 su 40 al tiro dal campo in cui brillano (si fa per dire) il 3 su 11 di Bartley, lo 0 su 4 di Ruzzier, l'1 su 4 di Terry e soprattutto l'1 su 2 di Davis (in quasi 17 minuti sul parquet). Dico soprattutto perchè a una guardia (o play/guardia se preferite) si chiede di tirare e di fare canestro. Trento ha centrato 20 canestri su 36 tentativi ma tirando quasi niente da tre punti mentre realizzava 19 centri su 31 tentativi da due punti contro i nostri 9 su 30: la partita è tutta qua dentro. Alla fine dei 40 minuti avremo realizzato un incredibile 16 su 36 dentro l'area, il che significa secondi e terzi tiri ravvicinati sbagliati.
Contro Trento il nostro gioco interno non ha funzionato, e bisogna riconoscerne il merito a Lele Molin che pur disponendo di meno centimetri ha sciorinato aggressività e fisicità in modo da soffocare e confondere le nostre soluzioni ravvicinate.
Peccato che non siamo stati in grado di trovare soluzioni alternative, il gioco si sviluppava monocorde e senza fantasia.
A inizio terzo periodo dal 42 a 34 dell'intervallo siamo arrivati al 44 a 39 e sembrava potessimo riprenderla ma immediatamente un parziale di Trento di 13 a 1 ha chiuso il discorso. Triple a bersaglio e un giocatore di altra categoria, Matteo Spagnolo, dai movimenti eleganti e tecnicamente deliziosi, hanno segnato il nostro destino nel match. In questo quarto abbiamo anche visto un airball su lay-up di Davis che raramente si puo' vedere che fa capire la poca presenza mentale di alcuni giocatori.
Nell'ultimo quarto siamo sprofondati anche a meno 27 (85-58) e qualcuno si è ritagliato un incremento dello score personale (leggi Bartley) ma a partita finita (mi ricordava Doyle), non ingannino i suoi 23 punti, la sua gara è stata incolore e scialba, ricca di palle perse (8 sulle 16 totali di squadra), l'1 su 6 di Ruzzier, il 2 su 7 di Stumbris (poca roba), il 2 su 6 di Lever, il 3 su 8 di Davis (in 31 minuti) la dicono lunga sulla Via Crucis (è il periodo giusto) che è stata questa partita.
Due parole sui nostri lunghi: Terry ha deluso, poco aggressivo e poco reattivo, mai verticale o esplosivo come ci ha abituato. Spencer il meno peggio, in doppia doppia (11 punti e 11 rimbalzi di cui 6 offensivi ma non tradotti in tap-in per un insolito per lui 5 su 11 al tiro).
La giornata poi è girata male anche per i risultati delle altre squadre in lotta per salvarsi: Reggio Emilia corsara a Varese (occhio, sarà la nostra prossima avversaria) e Napoli addirittura ha espugnato il campo della Virtus Bologna, il che forse ridimensiona un po' il nostro successo di domenica scorsa, visto che si era trovata sotto anche di 21 punti. Infortuni e scorie di Eurolega pesano.
Adesso urge vincere, ho sempre pensato e detto che 22 punti valgono la salvezza, bisogna vincere ancora una, almeno. Mancano 5 partite al termine, Varese in casa sarà la prima chance, cerchiamo di non bruciarla.
 
VITTORIO LEONE
Parole chiave: Trieste