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Avviato il percorso per la reintroduzione delle Province

La reintroduzione delle Province in Friuli Venezia Giulia è al centro di una proposta di legge discussa ed approvata nell’ambito della Quinta Commissione del Consiglio Regionale.  Sull’opportunità di avviare un percorso che porti al ripristino delle Province i consiglieri della V Commissione hanno manifestato numerose divergenze ...
 |  Redazione de Il Meridiano  |  Politica

La reintroduzione delle Province in Friuli Venezia Giulia è al centro di una proposta di legge discussa ed approvata nell’ambito della Quinta Commissione del Consiglio Regionale. 

Sull’opportunità di avviare un percorso che porti al ripristino delle Province i consiglieri della V Commissione hanno manifestato numerose divergenze di opinione.

L’esame della proposta di legge costituzionale che prevede di modificare lo Statuto per ridare spazio agli enti elettivi di area vasta è passata con il voto favorevole della Maggioranza e il no di tutti i gruppi di minoranza.

Nella seduta della V Commissione presieduta da Diego Bernardis è toccato all’assessore alle Autonomie locali Pierpaolo Roberti spiegare, nell’introduzione e nella replica, il significato della pdl della Giunta. “Abbiamo provato ad agire sulle norme di attuazione dello statuto, attraverso la Commissione paritetica – ha ricordato Roberti – e siamo arrivati a un primo voto positivo da parte di quell’organismo. Poi però la caduta del Governo Draghi ha azzerato di nuovo la commissione Stato-Regione e noi ci siamo visti costretti a cambiare strada, optando per una proposta di legge costituzionale”. L’assessore ha risposto in questo modo ai tanti consiglieri di Opposizione che avevano criticato la tempistica di questa pdl, presentata a pochi mesi dalla scadenza del mandato.

Ma la discussione più accesa si è consumata sui contenuti, e si può riassumere nella domanda: le Province servono davvero?

La risposta di Roberti è un convinto sì: “Il tema centrale è quello delle funzioni: non ha senso che un ente di programmazione come la Regione si occupi anche di minute disposizioni amministrative come lo sfalcio dell’erba o i permessi per i direttori dei poligoni di tiro. Credo invece che questo spetti agli enti di area vasta, e che le Province possano avere un maggior numero di funzioni gestionali rispetto al passato”.

Su un piano più generale, l’assessore è convinto che “la soppressione delle Province, così come la riduzione del numero dei parlamentari, fosse il frutto di un momento storico in cui qualcuno voleva a tutti i costi rincorrere l’anti-politica. E mi stupisco di chi contesta l’elezione diretta dell’ente: io sono convinto che chiunque viene chiamato a gestire denaro pubblico per dare servizi ai cittadini debba risponderne alla gente, in modo che se sbaglia possa essere mandato a casa”.