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Trieste, arresto in flagranza per atti persecutori

Essere presenti sul territorio e saper ascoltare i bisogni delle persone per poter dare un aiuto concreto. Lunedì scorso (29 gennaio) una donna fermava in modo concitato una pattuglia del Nucleo Interventi Speciali della Polizia Locale di Trieste per chiedere aiuto: riferiva loro di essere seguita da un uomo che lei aveva già denunciato ripetut...
 |  Nik97  |  Cronaca

Essere presenti sul territorio e saper ascoltare i bisogni delle persone per poter dare un aiuto concreto.

Lunedì scorso (29 gennaio) una donna fermava in modo concitato una pattuglia del Nucleo Interventi Speciali della Polizia Locale di Trieste per chiedere aiuto: riferiva loro di essere seguita da un uomo che lei aveva già denunciato ripetutamente per continui pedinamenti, appostamenti e comportamenti persecutori, fino all’aggressione fisica, la cui identità le era però ignota essendo riuscito sempre a dileguarsi prima dell’arrivo dei soccorsi; ogni volta aveva sporto denuncia ma solo nei confronti di persona ignota.

Gli operatori, subito ascoltavano e confortavano la donna e, di lì a poco, riuscivano ad intercettare il presunto stalker conducendolo alla Caserma San Sebastiano di via Revoltella per gli accertamenti di rito; la donna nel frattempo veniva accolta dal Nucleo Contrasto Violenza, Stalking ed Abusi, chiamato ad intervenire velocemente sul posto per ricostruire la vicenda e prestare supporto.

Dal suo racconto emergeva che il pedinamento di quel giorno era solo l’ultimo di una lunga serie di comportamenti persecutori, in atto da molti mesi, che l’avevano costretta, temendo per la propria incolumità e quella della sua famiglia, a cambiare casa e lavoro; accorgimenti purtroppo inutili perché era riuscito a rintracciarla nuovamente.

Proprio grazie alle ripetute denunce e alla prontezza di chiedere aiuto affidandosi alla Polizia Locale, gli operatori hanno potuto ricostruire l’abitualità del reato e identificare il presunto autore arrestandolo in flagranza (Codice di Procedura penale, art. 382: “È in stato di flagranza chi viene colto nell'atto di commettere il reato ovvero chi, subito dopo il reato, è inseguito dalla polizia giudiziaria, dalla persona offesa o da altre persone ovvero è sorpreso con cose o tracce dalle quali appaia che egli abbia commesso il reato immediatamente prima”) per atti persecutori.

Parole chiave: Trieste