Arrestato per truffa un imprenditore
Dagli sviluppi di una denuncia per truffa connessa alla vendita di un’auto tra privati, gli investigatori del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Trieste sono riusciti a ricostruire gli articolati passaggi di una presunta frode fiscale nel settore immobiliare, realizzata attraverso una vorticosa triangolazione di false fatturazioni per la ristrutturazione e successiva rivendita a privati di appartamenti vista mare in un lussuoso complesso residenziale di Jesolo.
Le indagini dell’operazione "Fronte Mare" hanno condotto all’esecuzione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di un soggetto residente a Trieste, già noto alle Forze dell’Ordine in quanto gravato da precedenti per truffa. Allo stato, risulta indagato per emissione di fatture per operazioni inesistenti per un importo complessivo pari a circa 1 milione di €, relative a prestazioni di project manager che non sarebbero mai state realmente eseguite. L’uomo, peraltro, non risulterebbe aver presentato le dichiarazioni fiscali né avrebbe mai provveduto a versare all’erario le relative imposte.
L’esigenza della misura cautelare è derivata - oltreché dai gravi indizi di reato emersi dagli accertamenti bancari, dagli esiti di perquisizioni locali e dalle testimonianze - anche dal fatto che l’indagato era già gravato da ben otto pronunce per truffa, nonché da una condanna per tentativo di estorsione, palesando in tal modo una propensione a vivere "professionalmente" con proventi di natura delittuosa.
Contestualmente, i finanzieri giuliani hanno proceduto al sequestro preventivo di somme di denaro complessivamente pari a 1,5 milioni nei confronti dei soci e rappresentanti legali di altre due imprese di Jesolo, operanti nel settore immobiliare, i quali risulterebbero essere i beneficiari ultimi della frode fiscale da loro stessi ideata e concretizzata, in concorso, nel periodo 2017-2020.
I provvedimenti cautelari sono stati adottati dal Giudice Massimo Tomassini della Sezione GIP del Tribunale di Trieste, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica Lucia Baldovin, che ha coordinato le indagini delegate alla Guardia di Finanza.