Un arresto per stalking
All'inizio dello scorso febbraio il Nucleo Contrasto Violenza Stalking e Abusi della Polizia Locale si è occupato di un caso di violenza domestica ed atti persecutori: da una precedente denuncia della moglie nei confronti dell'ex marito per maltrattamenti, violenze e minacce - subite durante il matrimonio (e che avevano portato alla separazione) - era già in corso un procedimento penale con rinvio a giudizio dell'uomo e la prima udienza era imminente.
Nonostante ciò l'indagato continuava a molestare, perseguitare e minacciare l'ex moglie. In un paio di occasioni, sarebbe entrato nell'abitazione della donna, aggredendola e danneggiando l'appartamento. Da ultimo a febbraio, pedinata fin sotto casa, l'avrebbe aggredita con un coltello ferendola alla mano.
Temendo per la propria incolumità la donna decideva di rivolgersi al Nucleo Contrasto Violenza Stalking e Abusi al quale riferiva l'ultimo episodio di aggressione fisica, insieme ad altri - non ancora denunciati - avvenuti in precedenza, alcuni dei quali davanti ai figli.
Ricordiamo che il Nucleo è attivo da anni in seno alla Polizia Locale ed è composto da personale di elevata preparazione e motivazione, proprio per la delicatezza delle problematiche seguite.
I nuovi fatti consentivano l'applicazione del "codice rosso", la procedura d'urgenza prevista per i reati di violenza domestica: il Nucleo dava subito comunicazione all'Autorità Giudiziaria che lo delegava rapidamente ad ulteriori indagini grazie alle quali il Nucleo riusciva a raccogliere sufficienti elementi a carico dell'uomo sulle condotte moleste, minacciose e le violenze messe in atto, attestando la persistenza di un pericolo concreto, attuale e rilevante della reiterazione delle violenze ai danni della donna.
Il GIP, a protezione della vittima, disponeva nei confronti dell'ex-marito la misura cautelare della custodia in carcere.