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Stangati 18 graffitari, 1 pagherà 107 sanzioni

Graffitismo vandalico, l'imbrattamento compulsivo di muri e manufatti pubblici - o privati - con bombolette spray o simili su cassonetti, pensiline, pali, lampioni, muri e serrande, totem turistici; ogni superficie è buona per lasciare il proprio pastrocchio identificativo (tag). Chi li considera semplici "ragazzate" non pensa ai danni ed ai co...
 |  Francesco Tremul  |  Cronaca

Graffitismo vandalico, l'imbrattamento compulsivo di muri e manufatti pubblici - o privati - con bombolette spray o simili su cassonetti, pensiline, pali, lampioni, muri e serrande, totem turistici; ogni superficie è buona per lasciare il proprio pastrocchio identificativo (tag).

Chi li considera semplici "ragazzate" non pensa ai danni ed ai costi che ne derivano, oltre all'immagine degradata che restituiscono alla città. Risalire ai responsabili non è facile: i vandali agiscono prevalentemente di notte quando le strade sono deserte; nascondono il volto con cappucci; se sono in gruppo, si sorvegliano a vicenda per scappare nel caso arrivino le forze dell'ordine.

Il Nucleo Interventi Speciali, da anni investe parte delle sue energie su questo fronte, ottenendo ottimi risultati, soprattutto perché l'unico punto di partenza sono gli anonimi graffiti. L'attività dello scorso anno ha rivelato l'identità di 18 giovani graffitari dopo minuziose e complesse indagini delegate dalla Procura della Repubblica: l'atto si prefigura come reato di imbrattamento e danneggiamento, punito dagli articoli 639 e 635 del Codice penale, ma coincide anche con severe violazioni amministrative del Regolamento di polizia urbana e quello per la Gestione dei rifiuti. Di questi 18 - tutti maschi meno una ragazza - 10 erano minorenni tra i 14 ed i 17 anni: per ciascuno una raccolta metodica di prove attraverso indagini che iniziavano dal pattugliamento del territorio, il controllo dei luoghi di aggregazione giovanile, l'ascolto delle testimonianze e la presa in carico delle segnalazioni; la visione di tracce della videosorveglianza, la mappatura dei tag disseminati in città e la costruzione di un archivio fotografico. L'identità degli autori sovente è stata possibile grazie all'incrocio di tutti questi dati.

L'ultimo della lista è stato forse il caso più impegnativo. La Polizia Locale ha raccolto un numero impressionante di indizi a carico di un diciannovenne della provincia di Napoli, in visita ad un congiunto la scorsa estate: il corposo fascicolo inviato alla Procura documenta ben 107 tag scarabocchiati in tutta la città, da Melara ad Altura passando profusamente per il centro; una predilezione per i cassonetti senza disdegnare lampioni, pensiline del bus o serrande di garage - e la lista non finisce qui. Per identificarlo gli operatori hanno battuto tutte le strade possibili, social compresi (azioni come queste sono oggetto di pubblico vanto): in particolare, un video che lo collocava su un treno in partenza da Trieste, è stato determinante per risalire al nome del ragazzo (si ringraziano la Polfer e la Società ferroviaria per la collaborazione). Al procedimento penale si sono aggiunte ben 107 sanzioni per la violazione dei Regolamenti comunali; in tutti i casi è prevista la sanzione accessoria del ripristino dei luoghi.

Parole chiave: Trieste