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Buon vento Trieste!

 |  Emme Zeta  |  Commento del giorno

Premetto che il commento di questa settimana, quella della Barcolana numero 54, sarà breve e, forse, non particolarmente originale. Ma tant’è: ho ritenuto comunque di formulare alcune riflessioni, a cuore aperto, a fronte di un evento, anzi, per essere precisi, di una settimana di eventi che ci accompagnano fino alla regata più affollata del Mediterraneo che, come da tradizione, si terrà  la seconda domenica di ottobre.

Come oramai ampiamente sperimentato (tranne la pesante parentesi dovuta al Covid), si tratta della settimana in cui Trieste si  “veste” dell’abito più bello e  le frotte di turisti la riempiono  ancor di più, rispetto a quanto già avviene nel resto dell’anno ed in misura sempre crescente, a partire dalla recente riscoperta di Trieste quale meta turistica per ospiti sia di provenienza ”nazionale” che di paesi della Mitteleuropa (soprattutto Austria, Germania e Ungheria) .

Ecco proprio dalla parola “ospiti” nasce la prima riflessione : com’è messa Trieste in termini di ospitalità ?  Certo negli ultimi anni si è assistito ad un proliferare di nuove iniziative alberghiere ed in genere ricettive che hanno sicuramente migliorato l’offerta complessiva di servizi a turisti, ma è sufficiente questo ? Al di là delle solite e collaudatissime mete (Piazza Unità, Rive, Miramare e San Giusto e paesaggi mozzafiato) cosa è stato fatto e cosa resta da fare per rendersi davvero attrattivi ed accoglienti verso l’ospite di passaggio ? Cosa è stato fatto  per “costringere” l’ospite ed in particolare le centinaia di migliaia di crocieristi che qui partono ed arrivano a fermarsi a Trieste  per almeno qualche giornata, invece di una semplice toccata e fuga di qualche ora?

La vogliamo dire tutta ? Onestamente , tranne qualche intervento di maquillage in centro e qualche mostra (per lo più preconfezionata e senza reali collegamenti col territorio) ben poco. Cosa occorre fare? Senza avere la presunzione di avere la bacchetta magica occorre innanzitutto istituzionalizzare  tavoli di lavoro con tutti gli operatori interessati e cominciare ad “alzare lo sguardo”, magari oltreconfine.  Senza per questo essere tacciato di una visione strabica o di parte, faccio alcuni concreti esempi che ci arrivano dalla vicina Slovenia : la cura del verde, la pulizia di tutti gli ambienti, la capacità di presentare periodicamente nuove attrattive (da ultimo, ad esempio, il lungomare Giusterna di fresca inaugurazione) e l’apertura continuativa di tutti i punti di ristoro sono dei dati di fatto incontrovertibili e che meritano l’apprezzamento di tutti gli ospiti che dimostrano di gradire il contesto ed il paesaggio. A  Trieste , per dirne un’altra,  va sicuramente sfruttata l’occasionissima di Porto Vecchio per farne davvero il centro turistico della città ma farlo davvero con un’offerta turistica a 360 gradi (o a 380 come piacerebbe al nostro Sindaco !)  che contempli, ad esempio, anche strutture quali discoteche (al chiuso ed all’aperto) che diano ai giovani attrattive certamente più sane rispetto all’attuale “movida al calicetto” che è lo sport più in voga qui a Trieste nei fine settimana.  C’è tanto da fare, volendo, ma per farlo servono appunto volontà, competenze e professionalità : oggi merce rara, domani chissà… Però se vogliamo insistere in questa scommessa vincente per la città e conservare un briciolo di ottimismo a fronte dei tempi grami che tutto il Paese sarà chiamato ad affrontare nei prossimi mesi, ci  pare che quella indicata rappresenti  una strada quasi obbligata, come obbligata ci pare la scelta, da concretizzare quanto prima, di ricollocare la maggior parte di stand ed iniziative della Barcolana proprio in Porto Vecchio che offre spazi ed ormeggi sinora completamente inesplorati.

Proprio basandomi su questi ambiziosi auspici, chiudo augurando

Buon Vento Trieste  !

Parole chiave: Trieste