Corteo di protesta contro l'ovovia, Zinnanti: "Opera inutile e costosa, il canto del cigno della giunta"
| Redazione sport | Commento del giorno
C'ero anch'io venerdì sera in Piazza Oberdan per sostenere il corteo partecipato, civile, numeroso ed estremamente variegato che il Comitato No Ovovia ha organizzato per ribadire, ancora una volta, il secco no della città di Trieste ad un' opera illegittima, impattante, inutile, insostenibile ed insicura che solo un Sindaco cocciuto ed arrogante come Dipiazza si ostina a proporre alla città, anche dopo aver perso il finanziamento di oltre 48 milioni di euro di fondi Pnrr!!
L'Ovovia a Trieste (quasi) nessuno la vuole e Dipiazza se ne dovrebbe fare una ragione: altro che opera iconica del suo quadruplice mandato!! Sinora ci sono state solo le pressanti e costanti iniziative organizzate dal Comitato No Ovovia che avrebbero dovuto portarlo a più miti consigli ma, con tutta evidenza, non è bastato. Oltre ai molteplici ricorsi giurisdizionali, non si contano le raccolte di firme (di cui l'ultima, ovvero la petizione lanciata da Francesco Russo, ha raggiunto e superato in poche settimane quota 10mila firme), le conferenze stampa, la richiesta di referendum e le iniziative di piazza. Tutto inutile per una giunta che, a fronte della mala parata dei fondi del Pnrr, è andata a Roma a chiedere l'elemosina dei fondi ministeriali pur di proseguire nella realizzazione dell'opera! Dopo il corteo di giugno 2022 (in cui il Comitato era riuscito a portare in piazza già duemila persone), ecco spiegata l'esigenza di scendere nuovamente in piazza con la manifestazione di venerdì 25 ottobre. Alla partenza da piazza Oberdan ci si rende subito conto di essere in tanti. Oltre ai militanti di tutte le forze politiche di centrosinistra, sono presenti la rete dei Comitati di quartiere (sorti come funghi a contestare le improvvide decisioni della giunta Dipiazza), le organizzazioni ambientaliste, gruppi degli studenti medi, intere famiglie con i pargoli al seguito e tanti giovani: il tutto in un clima festoso, senza alcuna insegna di partito, ma solo con le magliette e le bandiere azzurre del Comitato No Ovovia.
Dopo qualche incertezza in fase di partenza, il corteo si muove in direzione Rive tra slogan davvero fantasiosi e musiche triestine "adattate" per l'occasione. Tra i più gettonati "coi ovi se fa fritaie, noi volemo rotaie! No ovovia che è una pazzia, si al tram che va lontan!" All'ingresso in una piazza Unità che si riempie con grande facilità, i più esperti fanno due calcoli azzardando una cifra vicino ai cinquemila manifestanti.
Poco dopo circola la voce che secondo la Questura saremo in tremila e cinquecento. Come al solito, è probabile che la verità stia nel mezzo.
Ad un palco d'occasione si succedono gli oratori. Il primo a parlare è il referente del Comitato William Starc che si dichiara estremamente soddisfatto della partecipazione popolare e si augura che finalmente Dipiazza receda dalla sua decisione di andare avanti con l'ovovia a fronte di chiare e continue manifestazioni di dissenso da parte dei suoi "cari concittadini". Nella posizione in cui eravamo in piazza non riusciamo a seguire bene gli oratori al palco, cogliamo solo alcuni frammenti dei vari discorsi. Il più "tonante" e chiaro (e che quindi siamo riusciti a sentire) è quello di Riccardo Laterza di Adesso Trieste: "ho provato tante emozioni quest'oggi. Di gioia per la partecipazione vivace e colorata al corteo. Di rabbia per l'arroganza e per le falsità che ci sono state raccontate in tutti questi anni: capricci di poche persone che non ascoltano i cittadini! Altro che quattro gatti, siamo in migliaia in piazza! Bisogna continuare la lotta contro quest'opera insensata. No Ovovia fino alla vittoria!" Seguono altri interventi di ambientalisti (quando un bosco è rovinato lo è per sempre, altro che compensazioni!), studenti (siamo preoccupati per il nostro futuro, quello che si progetta in città negli ultimi anni è tutto in funzione dei turisti e non per trattenere ed attrarre i giovani a Trieste) e politici, per chiudere con le parole, nette, della consigliera Richetti: "questo progetto deve finire ora. No Ovovia sempre!"
Certo si tratta di discorsi che hanno il preciso obiettivo di scaldare la piazza, ma ci pare che da parte di tutti venga il chiaro ed ineludibile invito al Borgomastro di lasciar perdere perché quell'opera inutile e costosa nessuno la vuole! Piuttosto, ed è un invito che abbiamo colto più volte nel corso del cortei, la città si aspetta che riparta, finalmente, il tram di Opicina e che si punti ad altre modalità di mobilità sostenibile quali i bus elettrici, le tranvie di ultima generazione ed il treno.
Ne vorrà Roberto Dipiazza tener conto una buona volta? Sinceramente non lo sappiamo: come noto, infatti, certi rumors difficilmente salgono da piazza Unità a Grignano... Però va anche detto che, secondo il nostro sommesso avviso, l'ostinazione su quest'opera (senz'altro degna di miglior causa) rischia di diventare il canto del cigno di una giunta che appare sempre più isolata e lontana dai sentimenti del triestino medio. Fossi in Dipiazza e nei maggiorenti del centrodestra giuliano inizierei a preoccuparmi, anche in vista dei prossimi (per quanto lontani) appuntamenti elettorali.
Mauro Zinnanti
Parole chiave: Trieste