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Nuova legge in Georgia sulla stampa, D'Adamo: "Situazione che fa riflettere"

 |  Redazione sport  |  Commento del giorno

Il 3 giugno 2024 è entrata in vigore in Georgia una nuova legge per la trasparenza dell’influenza straniera sulla stampa. Questa legge coinvolge unicamente compagnie NON governative e media che ricevano almeno il 20% delle loro entrate da organizzazioni estere. In tal caso la compagnia viene inserita in un registro di entità che promuovono gli interessi di altre nazioni in Georgia.
Come spesso abbiamo osservato, la Georgia è diventato un paese molto riconoscente all’America e spesso ne segue o cerca di riportare le best practices della democrazia all’interno delle mura domestiche. Anche in questo caso tale legge è una copia di quella che , da anni, è ormai diventata uno standard americano per la trasparenza dell’informazione.
Tale legge è però stata oltragiata dall’America che l’ha definita non democratica. Si è quindi creato un paradosso politico in cui quello che è lo strumento che regola la trasparenza dei finanziamenti negli USA viene definito incostituzionale e non democratico se applicato in altre nazioni.
Nonostante tale legge sia stata più volte scoraggiata da parte del parlamento ed abbia suscitato proteste nelle piazze, dal 3 giugno 2024 è possibile usufruire di tale strumento democratico anche in Geogia.
Fa riflettere però il paradosso che non è accettabile che i paesi che da poco hanno raggiunto una certa indipendenza, spesso definiti “neo colonie”, possano avere degli interessi nazionali da difendere. Dopo la rivoluzione delle rose del 2003 , e dopo l’avvento al potere di Mikheil Saakashvili nonchè il fatto di vedere la maggior parte dei funzionari pubblici ricevere gli stipend in dollari, la Georgia si trova paradossalmente in una situazione in cui “ Quod lecito Iovi, non lecito bovi”. Ci sono quindi alcune libertà a cui, al momento, non è ancora possibile avere accesso.
Questo sbilanciamento ci deve far riflettere sulla reale capacità oggi di raggiungere un’indipendenza democratica basata sugli interessi dello stato di diritto e non sugli interessi della regione o trans nazionali. Sembra quasi che la democrazia abbia un costo non solo economico ma anche relativo a quella che deve essere la natura politica e funzionale di una nazione nello scacchiere mondiale. Bisogna però capire chi sta muovendo i pezzi e cosa verrà sacrificato per la vittoria finale.

MARIANO D'ADAMO