In occasione dell'80° anniversario della tragica morte di Norma Cossetto, si è svolta nel pomeriggio 5 ottobre, in prossimità della stele a lei dedicata nell’omonima via, nel rione di Chiarbola, la consueta cerimonia commemorativa, organizzata dall'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia.
Nel corso della cerimonia di ricordo, l’Amministrazione comunale di Trieste, presente con il sindaco Roberto Dipiazza, ha deposto una corona d’alloro e reso omaggio al sacrificio della martire.
“Oggi è una giornata particolare, sono passati 80 anni dalla tragica morte di Norma Cossetto e proprio ieri – ha detto il sindaco Roberto Dipiazza - ho letto la notizia che finalmente l’Aula del Senato ha approvato all’unanimità il disegno di legge riguardante le iniziative per la promozione della conoscenza e della memoria tra le giovani generazioni della tragedia delle Foibe e dell’esodo giuliano-dalmata. Ci sono voluti tanti anni ma alla fine ci siamo riusciti”.
La cerimonia, che ha visto l'intervento di organizzazioni patriottiche e dell'Esodo di parenti, amici e di numerosi cittadini, era promossa dall’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, dalle Comunità Istriane assieme alla Federazione delle Associazioni degli Esuli istriani, fiumani e dalmati e in collaborazione con il Comune di Trieste, presente anche con il Gonfalone municipale e con un picchetto d'onore della Polizia Locale.
Presente alla cerimonia anche Giulio Marongiu nato a Pola 85 anni fa, città che ha lasciato all’età di 8 anni, per farvi ritorno pochi giorni fa, 77 anni dopo.
Lo ha fatto navigando per mare, partito da Alghero, in Sardegna, lo scorso 30 luglio, è approdato a Pola a bordo della barca “Klizia”, all’interno del progetto “Ritorno alla Terra dei Padri” e percorrendo simbolicamente, ma nel verso opposto, il viaggio compiuto dagli esuli nel 1948.
E' stata anche l'occasione per ricordare che nel 2005 l'allora Presidente della Repubblica Caro Azeglio Ciampi assegnò la Medaglia d'oro al Merito civile a Norma con la seguente motivazione "Giovane studentessa istriana, catturata e imprigionata dai partigiani slavi, veniva lungamente seviziata e violentata dai suoi carcerieri e poi barbaramente gettata in una foiba. Luminosa testimonianza di coraggio e di amor patrio".
