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Accordo Comune Trieste e Coll Friuli per la realizzazione di comunità energetiche rinnovabili

L’accordo tra il Comune di Trieste e la Comunità collinare del Friuli per realizzare una CER (Comunità Energetiche Rinnovabili) è stato presentato martedì 3 ottobre nello stand comunale della Barcolana 55 in piazza Unità d’Italia a Trieste. Sono intervenuti l’assessore&n...
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L’accordo tra il Comune di Trieste e la Comunità collinare del Friuli per realizzare una CER (Comunità Energetiche Rinnovabili) è stato presentato martedì 3 ottobre nello stand comunale della Barcolana 55 in piazza Unità d’Italia a Trieste.

Sono intervenuti l’assessore alla Pianificazione Territoriale e Ambiente del Comune di Trieste Michele Babuder, il presidente Comunità Collinare del Friuli Luigino Bottoni, il consigliere comitato esecutivo Comunità Collinare del Friuli con delega alle energie rinnovabili Gianbattista Turridano e il presidente dell'Assemblea dei sindaci Comunità Collinare del Friuli Michele Fabbro. Presenti anche Lucia Iammarino, direttore del Servizio Ambiente del Comune di Trieste, con i tecnici responsabili Francesco Demarch e Gianpiero Saccucci Di Napoli e il direttore generale della Comunità collinare Emiliano Mian.

“Il tema che l’Amministrazione comunale sta cercando di perseguire all’interno del PAESC - ha detto l’assessore Michele Babuder – vede la creazione di comunità energetiche. Un tema sempre più sentito, soprattutto in questi ultimi due anni, che ha dei risvolti economici e sociali anche rispetto a chi ha difficoltà per il pagamento delle proprie utenze, ma sono attività che vanno anche a beneficio delle imprese, dei commercianti e degli esercizi che insistono sul nostro territorio. In questo contesto ormai da un anno e mezzo sono attive delle collaborazioni tra l’Amministrazione comunale e il COSELAG e la locale Camera di Commercio ed è ora attiva un’ulteriore collaborazione con la Comunità collinare del Friuli, con la quale già da aprile di quest’anno abbiamo stipulato un accordo per riuscire a ottenere quei risultati e quei contributi che la creazione di una comunità energetica può offrire alla collettività e al tessuto socio-economico locale”. “Oggi - ha proseguito Michele Babuder - abbiamo il piacere di ospitare i rappresentanti della Comunità collinare del Friuli, che sono stati tra i primi promotori di una comunità realizzata nei propri territori di competenza, che illustreranno i risultati che stiamo perseguendo attraverso questo accordo di collaborazione ma soprattutto affronteranno il tema delle comunità e daranno conto di quanto questo sia sentito nei nostri territori”. “L’obiettivo del Comune – ha ripreso Babuder – è quello di realizzare una comunità energetica, la nostra prima comunità energetica, nel rione di Roiano già sede di un intervento dell’Amministrazione comunale per la riqualificazione dell’area dell’ex Polstrada: nella struttura che è stata creata, un asilo, ci sono le condizioni – vale a dire l’approvvigionamento attraverso pannelli fotovoltaici - per sviluppare una comunità energetica anche perché c’è quella commistione tra pubblico, privato e residenziale che consentirà, oltre appunto a un approvvigionamento, un consumo diretto.

Il presidente Luigino Bottoni, sindaco del Comune di Osoppo e presidente del Comitato esecutivo della Comunità collinare ha ringraziato per l’accoglienza evidenziando che “Come comunità energetica siamo molto orgogliosi di essere abbastanza avanti nell’affrontare questo tema e in questo momento sono attivi quattro progetti in tutta Italia dei quali uno è il nostro. Godiamo di un forte sostegno della Regione FVG siamo molto contenti di aver siglato questa prestigiosa e per noi significativa collaborazione con il Comune di Trieste, dove la Comunità collinare metterà a disposizione tutta la propria esperienza maturata in tre anni di attività pionieristica e di risoluzione di problema per la realizzazione di comunità energetiche”. “Siamo qui - ha proseguito - per divulgare l’accordo tra la Comunità collinare e il Comune di Trieste nell’ambito del progetto RECOCER, un accordo che la Comunità collinare ha con il Politecnico di Torino e che prevede una regia comune per lo sviluppo delle comunità energetiche territoriali. Abbiamo ottenuto un contributo di 5 milioni e 400 mila euro dalla Regione per sviluppare comunità energetiche in tutti i nostri comuni nei siti pubblici; la nostra esperienza è vista dalla parte dell’Ente pubblico e pertanto abbiamo la possibilità di fornire questo elemento consulenziale proprio alle Amministrazioni comunali”. Luigino Bottoni si è quindi soffermato sugli aspetti caratterizzanti delle comunità energetiche che – ha detto – “servono per sviluppare tante cose: sicuramente quello che è un po’ nell’interesse dell’utente finale cioè un risparmio energetico, ma anche per promuovere il rispetto dell’ambiente, la ‘decarbonizzazione’ dell’ambiente con lo sviluppo delle energie rinnovabili e la conseguente riduzione della dipendenza da fonti fossili e quindi anche l’inquinamento; servono per mettere insieme le persone tra di loro ai fini di gestire insieme un determinato servizio e fungono pertanto anche da strumento di socializzazione e di condivisione, fornendo un modo di affrontare insieme la problematica. Inoltre, quando sono gestite dall’ente pubblico possono avare una ricaduta sociale perché vantaggi economici di autoconsumo, contributi e incentivi ricadono anche a favore delle Amministrazioni comunali che poi hanno dei fondi derivanti dalle minori spese e dalle maggiori entrate che possono gestire anche con progetti (mirati)? nella povertà energetica e i servizi sociali”.

“Oggi - ha concluso il presidente Bottoni - siamo qui al Villaggio Barcolana non per caso e non solo per illustrare il progetto RECOCER e l’accordo con il Comune di Trieste, ma perché la Comunità collinare parteciperà alla regata con una sua imbarcazione, che porta i simboli della Comunità collinare, del progetto RECOCER e del Comune di Trieste e questa partecipazione serve a suggellare nel contesto di un evento mondiale come la Barcolana, un messaggio che vogliamo dare sulle comunità energetiche”.

Le CER sono coalizioni di utenti (pubblici e privati) localizzati in una medesima area che, tramite una volontaria adesione ad una associazione, collaborano per produrre, consumare e condividere l'energia attraverso uno o più impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (es. pannelli fotovoltaici); la comunità energetica condivide virtualmente con gli iscritti l'energia immessa in rete ed ha l'obiettivo di fornire benefici ambientali, economici e sociali. Il vantaggio principale, oltre al risparmio energetico derivante dall'uso di fonti rinnovabili (es. pannelli fotovoltaici), consiste nell'incentivo della tariffa premio riconosciuta dal GSE (Gestore Servizi Energetici), per un periodo di 20 anni dall’attivazione della Comunità, pari a 110 euro/MWh (valore al 2022) per l’energia effettivamente condivisa (cioè prodotta e consumata nello stesso periodo orario) nell’ambito della Comunità.

L’ accordo di collaborazione e cooperazione istituzionale tra il Comune di Trieste e la Comunità Collinare del Friuli (CCF) prevede lo svolgimento di attività di reciproco interesse pubblico inerenti la costituzione di Comunità Energetiche Rinnovabili (CER). Un supporto alla progettazione, realizzazione e gestione di CER può essere dato dall'Ente RECOCER (Regia Coordinata dei processi di costituzione di Comunità Energetiche Rinnovabili), Ente che fa parte della Comunità Collinare del Friuli (CCF); l'accordo, rinnovabile, ha durata di un anno, dal luglio 2023 al giugno 2024.

La CCF nell'ambito del Progetto RECOCER (Regia Coordinata dei processi di costituzione di Comunità Energetiche Rinnovabili), con il sostegno finanziario della Regione FVG e con la collaborazione tecnica del POLITO – Politecnico di Torino, ha realizzato la prima CER del Friuli - Venezia Giulia, quella di San Daniele del Friuli. Nell'ambito dell'accordo di collaborazione e cooperazione con la CCF, l'analisi del contesto e lo studio di fattibilità tecnica ed economica per l'eventuale realizzazione di una prima CER del Comune di Trieste verrebbe fatto sul nuovo impianto fotovoltaico installato sulla nuova scuola materna di Roiano, frutto dei lavori di riqualificazione dell'ex comprensorio industriale Stock (ex caserma Polstrada).

Il Comune di Trieste dispone di 13 impianti fotovoltaici esistenti e installati prima del 16 dicembre 2021, quindi eventualmente utilizzabili per la realizzazione di CER solo nel limite del 30% della potenza totale degli impianti della stessa CER; 1 in attesa di iniziare i lavori (Museo del Mare – Magazzino 26 in Porto Vecchio); 2 in progetto di realizzazione (ex Meccanografico e Museo De Henriquez); 1 completato e ancora non entrato in servizio, in attesa di allaccio alla rete (scuola materna a Roiano).

Tra i bandi con finanziamenti regionali per il fotovoltaico e per le CER attualmente in corso in Regione si segnalano: 55 milioni di € (nel 2023) per aziende e imprese del comparto manifatturiero e del terziario (possibile riferimento ConfCommercio per eventuali collaborazioni); 100 milioni di € (nel 2023) per privati, condomini e parrocchie (possibili riferimenti ATER, ANACI e Diocesi per eventuali collaborazioni).

Parole chiave: Trieste