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A Gorizia il Festival Viktor Ullmann X edizione

La protagonista del concerto del 9 luglio, che si svolge in collaborazione con gli Amici Italia Israele di Gorizia - Gorizia GO2025! è la musica di Ignaz Friedman, pianista e compositore polacco di origini ebraiche. Nato nel 1882 nelle vicinanze di Cracovia ha proseguito gli studi musicali a Vienna con Theodor Leschetizky e si è perfezionato con...
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La protagonista del concerto del 9 luglio, che si svolge in collaborazione con gli Amici Italia Israele di Gorizia - Gorizia GO2025! è la musica di Ignaz Friedman, pianista e compositore polacco di origini ebraiche. Nato nel 1882 nelle vicinanze di Cracovia ha proseguito gli studi musicali a Vienna con Theodor Leschetizky e si è perfezionato con Ferruccio Busoni. Da giovane ha intrapreso l'attività concertistica tenendo numerose tournée in tutto il mondo e superando nell'arco della sua carriera la quota di 2000 concerti. Purtroppo la sua intensa vita da concertista mette in ombra la sua validissima produzione compositiva. Finora Friedman è considerato uno dei massimi interpreti storici del repertorio romantico tedesco e polacco: per questo motivo, le composizioni di Friedman saranno accostate dai Lieder di Schubert, Schumann, Brahms e Chopin nell' interpretazione di Szymon Chojnacki, basso, docente della Musikhochschule di Lubecca in Germania e di Jakub Tchorzewski, pianista-accompagnatore del Conservatorio "B. Marcello" di Venezia.

La loro esecuzione dei lieder composti da Ignaz Friedman sarà con ogni probabilità sarà la prima esecuzione italiana in tempi moderni.

 

Il Festival Viktor Ullmann, nato nel 2014 e giunto alla X edizione, è dedicato ai compositori, ebrei e non, perseguitati dal regime fascista e da quello nazista per il loro impegno culturale e la loro attività artistica.

Molti di questi musicisti si sono salvati trovando rifugio nell’esilio, fuori dall’Europa, ma in tanti sono stati catturati dai nazisti, imprigionati e deportati nei campi di concentramento e di sterminio dove morirono. Pochissimi invece sono sopravvissuti.

La loro arte fu etichettata come “degenerata” perché non corrispondente ai canoni estetici della “purezza” ariana.

“Il Festival – ricorda il Direttore artistico, il M° Davide Casali - fin dai primi concerti, si è distinto per la proposta innovativa di musiche inedite, o sconosciute ai più, in quanto furono escluse dai repertori e dai circuiti teatrali a partire dalla promulgazione delle leggi razziali emesse dal regime fascista e da quello nazista nel 1938”.

Molte infatti sono state le prime esecuzioni assolute o italiane che hanno arricchito i concerti in calendario e che sono frutto di approfondite ricerche storiche e filologiche.

I curatori del Festival hanno intrecciato rapporti significativi con diversi studiosi dell’argomento, sparsi in tutto il mondo, e con i parenti dei compositori oggetto delle loro ricerche.

Nei concerti della rassegna, pertanto, si intende offrire al pubblico sia un’esperienza musicale nuova, di scoperta di brani musicali sconosciuti che stimolano la curiosità e il senso critico, che un’esperienza umana, di intima riflessione sulle circostanze storiche e sociali che possono causare, ieri come oggi, delle tragedie nella vita delle singole persone e di interi popoli.

Numerose sono le collaborazioni sorte nel corso di questi anni in ambito artistico, tra le quali si ricordano quelle con la Fondazione del Teatro Lirico Giuseppe Verdi, l’Associazione dei compositori ebrei israeliani, il Centro di Musica Contemporanea di Milano, il Festival Nessiach di Pisa, l’Orchestra San Marco di Pordenone, la Civica Orchestra di Fiati Giuseppe Verdi di Trieste, la Corale Nuovo Accordo di Trieste e la Società dei Concerti di Trieste.

Tra gli artisti che si sono già esibiti nelle passate edizioni si possono citare il flautista Roberto Fabbriciani, il violista Peter Barsony, il direttore d’orchestra Alan Bieljnski e il pianista Luca Buratto, il pianista Bruno Canino e il violinista Davide Alogna.

Il Festival Viktor Ullmann gode del contributo di Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e Le Fondazioni Casali.

Il Festival è sostenuto anche da associazioni e istituzioni civili quali l’Ucei – Unione delle Comunità ebraiche Italiane, il Museo della Shoah di Roma, il Museo ebraico di Venezia, il Comune di Trieste, il Comune di Udine, il Comune di Gradisca, la Comunità ebraica di Trieste, la Comunità ebraica di Venezia e la Comunità ebraica di Pisa e Firenze.

“Essendo l’obiettivo principale del Festival la diffusione della musica concentrazionaria e degenerata – ha concluso Casali - risulta particolarmente gradito l’interesse dimostrato da alcuni media a livello nazionale, come, per esempio, Radio Tre Suite e il programma televisivo della Rai “Sorgente di Vita”.

Parole chiave: Gorizia