“A Bellini Fioravante, nato a Monfalcone il 13.02.1890, morto sul Monte Sabotino il 06.09.1917, a Ceriani Emilio nato a Monfalcone l’08.07.1886, morto sul medio Isonzo il 10.11.1915, a Del Bianco Domenico nato a Monfalcone il 01.03.1886, morto sul Carso il 21.11.1915, a Giacich Ezio nato a Monfalcone l’11.01.1897, morto a Oslavia il 16.01.1916, decorato di medaglia di bronzo”. Nomi letti ad alta voce dal Sindaco di Monfalcone Anna Maria Cisint, microfono alla mano, rivolta verso l’appena scoperta lapide. Inizia così la cerimonia di scoprimento della lapide per i concittadini monfalconesi, caduti durante la Prima Guerra Mondiale 1915-1918 combattendo con la divisa del Regio Esercito, tenutasi presso il cimitero comunale.
Nomi scolpiti e resi vivi ogni giorno dalla memoria che ogni concittadino sa dedicargli, dall’italianità stessa di Monfalcone, in “un’appartenenza convinta e diffusa, fatta di lingua, di cultura e di identità. Seppure sono passati oltre cento anni da quella stagione, i valori dell’appartenenza nazionale non sono invecchiati, restano sempre attuali perché rappresentano il sentimento profondo della città che è l’elemento di unione e coesione della nostra comunità.
L’intera storia cittadina del Novecento è la dimostrazione di quanto è forte il legame di Monfalcone all’Italia”.
"Queste persone sono simbolo di un'esperienza che non è testata isolata. I valori dell'appartenenza nazionale non sono invecchiati, ma restano sempre attuali. Giornate come queste ci aiutano a riflettere e a capire i travagli della storia", conclude Cisint.
Alla cerimonia presenti il Sindaco Cisint e la giunta comunale, le associazioni d'arma, il questore Paolo Gropuzzo, il vicesindaco Antonio Garritani e vari esponenti del Consiglio Comunale.
