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Enrico Dindo ed I Solisti di Pavia al Miela

Si apre mercoledì 18 gennaio, con un concerto d’eccezione – l’esibizione del grande violoncellista Enrico Dindo, affiancato dall’Orchestra d’Archi I Solisti di Pavia - l’intenso cartellone “Cromatismi 2.0. La Chamber Music al Miela”, la Stagione  Cameristica di Trieste firmata dall’Associazione Chamber Mus...
 |  Redazione de Il Meridiano  |  Spettacoli

Si apre mercoledì 18 gennaio, con un concerto d’eccezione – l’esibizione del grande violoncellista Enrico Dindo, affiancato dall’Orchestra d’Archi I Solisti di Pavia - l’intenso cartellone “Cromatismi 2.0. La Chamber Music al Miela”, la Stagione  Cameristica di Trieste firmata dall’Associazione Chamber Music e curata dal direttore artistico Fedra Florit. Sul palcoscenico del Teatro Miela si avvicenderanno, fino al 29 novembre 2023 sempre con inizio alle 20.30, i quindici grandi concerti che compongono il cartellone numero 28 della programmazione Chamber Trieste, affidato ad artisti e ensemble fra i più noti e apprezzati della scena cameristica internazionale.  Grandi nomi si alterneranno nell’eufonico guscio della camera acustica realizzata da SuonoVivo con il sostegno dei Soci e della Fondazione CRTrieste: ci saranno, fra gli altri, Anna Kravtchenko, Ning Feng, Luigi Piovano con un concerto nel quale avrà assoluta “carta bianca”, il Trio Lonquich - Waskiewicz - Rebaudengo, e ancora Maximilian Hornung con Herbert Schuch e il Trio Smukler-Adkins-Plano in arrivo dalla prestigiosa Juilliard School di New York.

Di straordinaria caratura si preannuncia l’evento inaugurale di mercoledì 18 gennaio, che vedrà protagonista il grande violoncellista Enrico Dindo insieme all’Orchestra I Solisti di Pavia: una serata dedicata a Maestri della scrittura musicale per la voce solistica del violoncello in dialogo con gli archi. Un programma, dunque, che si basa sulla capacità solistica di Enrico Dindo e che si aprirà con pagine di Max Bruch, Kol Nidrei per violoncello e archi, il noto Adagio composto nel 1881 su melodie ebraiche e qui proposto nella riduzione di Enrico Dindo, e proseguirà con il Concertino per violoncello e archi op.43 del russo-polacco Mieczysław Weinberg che ha speso grande impegno per questo repertorio e ci ha consegnato una partitura articolata in quattro movimenti, di carattere meditativo e di ombrosa tensione. Quindi, sul filo rosso della ariosa cantabilità ecco la Romanza per violoncello e archi di Richard Strauss nella trascrizione di Enrico Dindo, impostata in un solo movimento secondo uno stile melodico preciso e suadente, che ruota intorno alla voce calda e penetrante del violoncello; e ancora, sempre nella riorchestrazione di Enrico Dindo, ascolteremo il Quatuor pour la fin du temps di Olivier Messiaen: una musica composta durante la segregazione dell’autore nel campo di concentramento di Görlitz, in Slesia, scritta nella serata del 15 gennaio 1941 mentre la temperatura esterna oscillava attorno ai 15 gradi sotto zero, Note composte, spiegò poi Messiaen, "per i musicisti e gli strumenti che avevo, per così dire, sotto mano, ovvero pianoforte, violino, violoncello, clarinetto". nella baracca 27 B, per un pubblico formato da cinquemila compagni di prigionia. Gran finale con la Serenata per archi in do maggiore op.14 n.2 di Robert Fuchs, una pagina tanto rara quanto intensa e vibrante. Abbonamenti nella sede ACM e presso TicketPoint Trieste. Dettagli e aggiornamenti sul sito www.acmtrioditrieste.it

Del violoncellista Enrico Dindo ha scritto il grande Mstislav Rostropovich: «è un violoncellista di straordinarie qualità, artista compiuto e musicista formato, possiede un suono eccezionale che fluisce come una splendida voce italiana». Figlio d’arte, Dindo inizia a sei anni lo studio del violoncello. Si perfeziona con Antonio Janigro e nel 1997 conquista il Primo Premio al Concorso "Rostropovich" di Parigi. Da quel momento inizia un’attività da solista che lo porta ad esibirsi con le più prestigiose orchestre al mondo al fianco di importanti direttori tra i quali R. Chailly, A. Ceccato, G. Noseda, M. Chung, D. Gatti, Y. Sado, P. Jarvj, V. Gergiev, Y. Temirkanov e R. Muti. Compositori contemporanei quali Castagnoli, Boccadoro, Galante, Molinelli e Bosso hanno scritto opere dedicate a lui. Direttore stabile dell’Orchestra da camera I Solisti di Pavia, ensemble da lui creato nel 2001, Direttore musicale della HRT Symphony Orchestra di Zagabria, è docente della classe di violoncello presso il Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano, presso la Pavia Cello Academy e ai corsi estivi dell’Accademia Tibor Varga di Sion. Dal 2013 è Accademico di Santa Cecilia, dal 2014 al 2021 è stato Direttore Musicale della Croatian Radiotelevision Symphony Orchestra di Zagabria e da gennaio 2022 è Direttore Artistico dell'Accademia Filarmonica Romana. Suona un violoncello Pietro Giacomo Rogeri (ex Piatti) del 1717 affidatogli dalla Fondazione Pro Canale e ha inciso per Chandos Records i concerti di Shostakovich con la Danish National Orchestra & Gianandrea Noseda, e per Decca l’integrale delle opere per violoncello e pianoforte di Beethoven, le Sei Suites di Bach oltre che, insieme ai Solisti di Pavia, i concerti per violoncello e archi di C.P.E. Bach, 6 concerti di Vivaldi e Il Concerto per violoncello e archi di Kapustin e musiche di Piazzolla. Fondata nel 2001 dal violoncellista Enrico Dindo con il sostegno della Fondazione Banca del Monte di Lombardia, l’Orchestra da Camera I Solisti di Pavia ha avuto come Presidente Onorario il grande violoncellista russo Mstislav Rostropovich. In oltre venti anni di attività I Solisti hanno realizzato tournée internazionali di successo in Russia e Sud America oltre a Repubbliche Baltiche, Libano, Algeria, Malta, Svizzera, Turchia, Germania, Croazia e Slovenia, ospiti di sale prestigiose come il Teatro dell’Ermitage di San Pietroburgo, Sala Tchaikovsky di Mosca, Salle Paderewski a Lausanne, Teatro Coliseo a Buenos Aires e la Salle Gaveau a Parigi. Nel 2004 l’ensemble è stato invitato ad Algeri in occasione della chiusura del Semestre di Presidenza Italiana dell’Unione Europea. In Italia I Solisti di Pavia hanno calcato i più importanti palcoscenici di teatri, festival e stagioni concertistiche e hanno collaborato con artisti quali M. Quarta, S. Krilov, S. Rubino, G. Carmignola, O. Dantone, P. De Maria e A. Lucchesini. Grazie al talento e all’entusiasmo di Enrico Dindo l’ensemble ha da sempre spaziato nel repertorio, muovendosi con disinvoltura dal barocco al contemporaneo, fino ai progetti crossover come “Valentina! Un violoncello a fumetti”, che ha portato a coniugare l’arte fumettistica di Guido Crepax con le composizioni di Jorge Bosso. I Solisti di Pavia ed Enrico Dindo hanno inciso sei CD per l’etichetta Velut Luna e, dal 2011, cinque CD per Decca con i concerti di Vivaldi, C.P.E. Bach, Kapustin, Haydn e le quattro stagioni di Piazzolla. 

Parole chiave: Trieste