Skip to main content

"Pagliacci" e "Al Mulino" al Verdi

Il Teatro Verdi di Trieste chiude il cartellone della Stagione Lirica e di Balletto 2022 con un inedito dittico, Pagliacci/Al Mulino, in scena dal 10 al 18 giugno. “Pagliacci”, opera in due atti su musica e libretto di Ruggero Leoncavallo, nel nuovo allestimento della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, sarà diretto da Vale...
 |  Francesco Tremul  |  Spettacoli

Il Teatro Verdi di Trieste chiude il cartellone della Stagione Lirica e di Balletto 2022 con un inedito dittico, Pagliacci/Al Mulino, in scena dal 10 al 18 giugno.

“Pagliacci”, opera in due atti su musica e libretto di Ruggero Leoncavallo, nel nuovo allestimento della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, sarà diretto da Valerio Galli, con la regia di Victor Garcia Sierra e le scene di Paolo Vitale. Costumi di Giada Masi, light designer Stefano Gorreri. Maestro del Coro Paolo Longo.

Il cast è composto da Amadi Lagha e Rubens Pellizzari (Canio/Pagliaccio), Valeria Sepe e Afag Abbasova-Budagova Nurahmed (Nedda/Colombina), David Cecconi e Stefano Meo (Tonio/Taddeo). E da Blagoj Nacoski (Peppe/Arlecchino), Min Kim (Silvio), Damiano Locatelli (Un contadino) e Francesco Paccorini (Altro contadino). Orchestra, Coro e Tecnici della Fondazione, con la partecipazione de "I piccoli cantori della Città di Trieste" diretti dal Maestro Cristina Semeraro. La prima rappresentazione di “Pagliacci” è andata in scena al Teatro Verdi di Trieste nel 1896, ultima in ordine di tempo nel 2003.

Al Mulino, dramma lirico in due atti di Ottorino Respighi da un libretto di Alberto Donini, ricostruzione del libretto e completamento dell’orchestrazione di Paolo Rosato, nel nuovo allestimento della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste e in prima esecuzione mondiale, sarà diretto da Fabrizio Da Ros. Regia, scene e costumi di Daniele Piscopo. Maestro del Coro Paolo Longo.

Il cast è formato da Afag Abbasova-Budagova Nurahmed e Rinako Hara (Aniuska), Domenico Balzani (Nicola), Zi Zhao Guo e Motoharu Takei (Sergio), Cristian Saitta (Pope), Min Kim (Anatolio), Anna Evtekhova (Maria), Blago Nacoski (Ufficiale), Francesco Cortese e Dax Veleich (solo-lontano), Giuliano Pelizion e Armando Badia (Soldato). Orchestra, Coro e Tecnici della Fondazione.

“Pagliacci è una delle opere che ho più a cuore - spiega Valerio Galli nelle sue note musicali - la città in cui sono nato e vivo, Viareggio, è stata la culla dei compositori veristi. Puccini, Mascagni, Cilea, Leoncavallo, hanno vissuto la loro quotidianità e la loro arte in questo luogo. Hanno composto qui molte delle loro opere, talvolta scrivendone alcune parti sui muri delle locande, come Leoncavallo con La Candidata e Puccini con La Bohème. C’è una generazione, quella degli anziani del paese, che ricorda ancora moltissimi aneddoti legati alla loro presenza. Mio nonno Carlo mi ha trasmesso la passione per questi compositori e per le loro opere, non sempre apprezzate dai critici e musicisti".

“Tornare a Trieste a dirigere Pagliacci - sottolinea ancora Galli - per me è una gioia. Mi piace la presenza del mare, è nelle mie corde, dona un prezioso respiro di libertà. Un Teatro sul mare è meraviglioso. Anche Leoncavallo aveva un legame profondo con il mare”.

Paolo Rosato, parlando di “Al Mulino”, in una riflessione dedicata all’opera, scrive: “Quando alcuni anni fa Fabrizio Da Ros mi chiese la disponibilità a collaborare ad un ambizioso progetto quale quello di portare alla sua prima esecuzione Al Mulino, la seconda opera composta da Ottorino Respighi, che per una serie di vicende non era stata completata nella orchestrazione e che dunque non era mai eseguita se non in una versione per voci e pianoforte, in forma privata, a Bologna nel 1908, accettai con entusiasmo prima ancora di chiedermi come avrei proceduto nel lavoro che mi aspettava”.

E conclude: “Si sarebbe potuto procedere con un software, per completare l’orchestrazione. Il software avrebbe avuto però bisogno di un inserimento di migliaia di dati forniti attraverso criteri selezionati comunque da un essere umano. Si è scelto, invece, di affidare ad un umano, che è egli stesso un compositore, con una propria e personale estetica musicale, l’intera operazione. Nonostante i limiti che ciò comporta, e grazie ai correttivi introdotti, il sottoscritto, in accordo con Fabrizio, ritiene che l’operazione, così condotta, possa essere per il momento accettata ….. Anche criticata e giudicata, ovviamente, ma tutto ciò non potrà che giovare al riconoscimento di un capolavoro, riscoperto, del grande Ottorino Respighi. O almeno è questo è ciò che fortemente mi auguro”.

Pagliacci/Al Mulino sarà in scena: venerdì 10 giugno alle 20.30, sabato 11 giugno alle 16, domenica 12 giugno alle 16, martedì 14, giovedì 16 e sabato 18 giugno sempre alle 20.30.

I biglietti sono in vendita presso la biglietteria del teatro, aperta da martedì a sabato dalle 9 alle 16, e nei giorni di spettacolo dalle 9 alle 13 e dalle 18 alle 21. Domenica dalle 10 alle 13, e nei giorni di spettacolo anche dalle 15 alle 16. Chiusura il lunedì.

Biglietti in vendita anche sul circuito Vivaticket.

Parole chiave: Trieste