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Chernobyl...e poi il futuro...

Prosegue la ricca stagione delle mostre fotografiche al Double Tree by Hilton Hotel di Trieste de Le Vie delle Foto con l'apertura, lunedì 13 dicembre, della rassegna personale di scatti del fotografo Daniele Macrì "CHERNOBYL, ...e poi il futuro… ". La mostra, a cura de Le Vie delle Foto, sarà visitabile su prenotazione fino al 27 dicembre....
 |  Redazione de il Meridiano  |  Cultura

Prosegue la ricca stagione delle mostre fotografiche al Double Tree by Hilton Hotel di Trieste de Le Vie delle Foto con l'apertura, lunedì 13 dicembre, della rassegna personale di scatti del fotografo Daniele Macrì "CHERNOBYL, ...e poi il futuro… ". La mostra, a cura de Le Vie delle Foto, sarà visitabile su prenotazione fino al 27 dicembre. L'inaugurazione, alla presenza dell'autore, si terrà venerdì 17 dicembre alle ore 18.00.

Sarà visitabile fino al 27 dicembre la sesta delle 12 mostre a cura de Le Vie delle Foto, che si terranno a cadenza mensile nella prestigiosa cornice dell'Hotel Double Tree by Hilton di Trieste in piazza della Repubblica, 1. Quella che accompagnerà i visitatori della splendida struttura progettata dallo studio degli architetti Berlam e situata nel cuore di Trieste sarà una stagione di colori e fotografie, che vedrà un calendario fisso costellato da nomi importanti della fotografia mondiale.

A proseguire la stagione espositiva sarà la mostra di Daniele Macrì "CHERNOBYL, ...e poi il futuro… "che rimarrà aperta fino al  27 dicembre presso il Double Tree by Hilton Trieste.

L’esposizione verrà ospitata all'interno dell’esclusivo bar storico dell’hotel, l’elegante Berlam Coffee Tea & Cocktail, dove gli ospiti potranno godersi la suggestiva atmosfera novecentesca, sorseggiare un drink e ammirare le ultime opere di Daniele Macr.

La ricca stagione di eventi espositivi a cura de Le vie delle Foto si protrarrà fino ad aprile 2021 per concludersi con la mostra fotografica collettiva finale de Le Vie delle Foto.

Responsabile della stagione fotografica al DoubleTree by Hilton e curatrice delle prime due mostre è Linda Simeone, imprenditrice triestina ideatrice de Le vie delle foto, manifestazione nata nel 2011 che da dieci anni trasforma il centro di Trieste, con i suoi esercizi pubblici e locali storici, in un’enorme mostra fotografica.

Grazie a Le Vie delle foto - format di successo che ogni anno rende Trieste la città della fotografia - i locali pubblici e gli spazi urbani di Trieste si trasformano infatti in un’unica, gigantesca galleria nella quale fotografi, professionisti e non, provenienti da tutta Italia e dal resto del mondo, possono esporre i propri scatti e che quest'anno, a fine evento, vedrà la pubblicazione di un ricco catalogo fotografico.

"Sono orgogliosa - commenta la curatrice, Linda Simeone - di far parte dello staff di una struttura così prestigiosa e unica per la preziosità delle sue sale e delle opere racchiuse in questo scrigno che così bene racchiude e rappresenta il meglio dell'arte e delll'architettura triestina del Novecento".

DoubleTree by Hilton Trieste, hotel 4 stelle situato nel cuore di Trieste, si colloca all'interno di un incantevole palazzo storico risalente ai primi del '900, con 125 camere di cui 25 suite, ristorante interno e bar storico al primo piano, Wellness e Fitness area e un centro congressi multifunzionale.

Secondo le disposizioni sanitarie, si potrà accedere alla mostra, al bar e al ristorante solo con Green pass cartaceo.

La mostra fotografica di Daniele Macrì "CHERNOBYL, ...e poi il futuro… "sarà visitabile tutti i giorni dalle ore 16.00 alle ore 23.00 fino al 27 dicembre 2021

Info e prenotazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..


La mostra

“CHERNOBYL … e poi il futuro …"

Questa mostra nasce dalla curiosità. Dalla curiosità dell’autore di vedere con i propri occhi quei luoghi che hanno segnato, in un certo qual modo, la vita di milioni di persone. Nel 1986, anno del disastro, l’autore aveva solo 9 anni, quindi non era in grado di capire cosa volessero dire Chernobyl, disastro nucleare o, ancora, esplosione del nocciolo. Capisce però la paura, che si fa strada in quei giorni e negli anni a venire e si manifesta soprattutto sul cibo; paura di mangiare verdura e ortaggi o di bere latte, perché contaminati. Contaminati da radiazioni: un qualcosa di invisibile all’occhio umano, ma tanto pericoloso da generare terrore. Con gli anni, la curiosità è cresciuta e le informazioni sono arrivate; informazioni che hanno chiarito che un difetto di progettazione del reattore RBMK e una serie di sfortunati eventi dovuti a valutazioni umane sbagliate hanno portato, in pochi minuti, al più grande disastro nucleare che l’intera umanità abbia mai conosciuto. Questa mostra, però, non vuole parlare del dramma umano o di quello tecnico (di questo hanno già parlato fior di scienziati e di sociologi in maniera molto più esaustiva): questa mostra, invece, vuole solo dimostrare come l’uomo non sia preparato a eventi di questa portata, come una città - Pryp’jat’, nata come “città del futuro” nel 1970 -, oggi sia diventata un monito: un esempio in negativo per le generazioni future.Vuole anche dimostrare come l’uomo sia in grado di adattarsi a ogni cambiamento, anche il più terribile.

L'autore

Daniele Macrì nasce a Locri (Reggio Calabria) il 10 aprile 1977, attualmente vive a Muggia (Trieste). Si avvicina alla fotografia da bambino, quando, con le prime gite scolastiche, si trova a fotografare i posti e le persone che incontra. Da autodidatta, inizia a scoprire i primi fondamenti della fotografia, sia analogica che digitale. Dopo una lunga pausa, circa 11 anni fa decide di frequentare a Trieste il suo primo corso sulla fotografia creativa. Dopo questo, ancora uno stop, fino a quando, qualche anno fa, inizia a prendere seriamente questa passione e a portarla avanti, frequentando alcuni corsi fotografici avanzati e specifici - dal ritratto alla postproduzione delle immagini -, studiando in maniera più approfondita i grandi fotografi nazionali e internazionali. A oggi non ha ancora deciso quale genere fotografico seguire, anche se il ritratto e il reportage per il momento incontrano maggiormente i suoi gusti e le sue corde, sempre cercando comunque di dare una sua impronta personale. Una cosa certa è che, secondo lui, le fotografie devono rimanere “mute”, senza didascalie o spiegazioni, in modo che ogni singola immagine abbia la possibilità di esprimersi in maniera autonoma: sarà poi il singolo spettatore che coglierà dallo scatto il significato o l’emozione che avvertirà. Nell’agosto 2019 inaugura la sua prima mostra personale itinerante dal titolo “Chernobyl, … e poi il futuro…".

Parole chiave: Trieste