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"Attraverso il volto. Autoritratti dalle collezioni del Museo Revoltella."

Al Museo Revoltella - Galleria d’arte moderna di Trieste è stata inaugurata oggi alla presenza tra gli altri dell’assessore comunale alla Cultura Giorgio Rossi, della direttrice dell’ERPAC FVG Anna Del Bianco, della curatrice Susanna Gregorat e della presidente della Commissione Cultura Manuela Declich - la mos...
 |  Francesco Tremul  |  Cultura

Al Museo Revoltella - Galleria d’arte moderna di Trieste è stata inaugurata oggi alla presenza tra gli altri dell’assessore comunale alla Cultura Giorgio Rossi, della direttrice dell’ERPAC FVG Anna Del Bianco, della curatrice Susanna Gregorat e della presidente della Commissione Cultura Manuela Declich - la mostra Attraverso il volto. Autoritratti dalle collezioni del Museo Revoltella, che resterà aperta e sarà visitabile fino al 9 ottobre. L’esposizione propone una selezione di una sessantina di opere, in gran parte inedite al pubblico, della prestigiosa collezione di autoritratti del museo, che nella sua totalità conta circa 120 dipinti.

Con questa mostra - ha detto l’assessore Giorgio Rossi - vogliamo ulteriormente uscire allo scoperto, valorizzando e tirando fuori le opere d’arte che giacciono nei nostri deposti”. Ringraziando la Regione e l’ERPAC FVG, Rossi ha ribadito ancora “l’importanza di uscire da un contesto locale e provinciale, per rapportarci con realtà diverse e interessanti. Il Museo Revoltella è una perfetta “macchina da guerra” della Cultura e Trieste punta e sa cogliere l’importanza dei grandi eventi e degli appuntamenti culturali”. L’assessore Giorgio Rossi ha infine ricordato i 57 mila visitatori in 4 mesi della mostra su Monet e la prossima esposizione sui pittori croati, confermando il forte impegno del Comune, magari con il prezioso sostegno della Regione, per conservare, valorizzare e promuovere sempre più il proprio patrimonio culturale.

Per la realizzazione di questa esposizione è stato siglato un accordo di collaborazione tra l'ERPAC FVG e il Comune di Trieste, in un’ottica di valorizzazione del sistema museale regionale e della produzione di un progetto di rilevante interesse per la ricerca e lo sviluppo del territorio.

Attraverso molteplici sfaccettature il percorso complessivo, declinato sulle quattro mostre, vede il tema centrale dell’autoritratto farsi dispositivo di riflessioni legate alla rappresentazione, al ruolo dell'artista, al sistema dell'arte guardando l’”Artista” con gli occhi degli “Artisti”, per coglierne l’immagine, nella sua dimensione ‘mitica’, mediante la sua proiezione in ritratti e autoritratti. La necessaria premessa introduttiva di tale assunto è rappresentata dalla mostra di Gorizia intitolata Riflessi. Autoritratti nello specchio della storia, che propone un percorso in otto sezioni e quasi settanta opere, per lo più concesse in prestito da prestigiosi musei austriaci, come il Belvedere di Vienna. La mostra del Museo Revoltella, che conclude in ordine di tempo la serie delle quattro inaugurazioni in Regione, si affianca e completa questa straordinaria galleria di ‘volti’ e di personalità artistiche senza tempo, protagoniste di un dialogo al tempo stesso desueto e affascinante con il visitatore. Un racconto sfaccettato, che si snoda in differenti capitoli, mettendo a fuoco di volta in volta le tante possibili prospettive che il tema dell’autorappresentazione finisce per intercettare.

Storia di una raccolta particolare: le opere in mostra. Nel 1958, il triestino Roberto Hausbrandt, uno dei più noti industriali del caffè in Italia, decise di donare al Museo Revoltella una collezione di quarantacinque autoritratti acquistata da Luigi Devetti, gestore di una famosa trattoria in città, frequentata fin dagli anni Venti dagli artisti locali. Mecenate e generoso ospite nel suo accogliente locale, Devetti aveva perseguito per una trentina d’anni un obiettivo piuttosto insolito: formare una collezione costituita esclusivamente da autoritratti, a lui ceduti spesso in cambio di un buon pasto. Hausbrandt ne acquistò poi a sua volta altri quattordici e fece un’ulteriore donazione alla galleria triestina tra il 1962 e il 1967 e, ancora, nel 1994, aggiungendo così alcuni pezzi importanti alla collezione originaria, tra cui l’eccezionale Asceta del 1927 di Arturo Nathan.

I sessanta autoritratti già proprietà Hausbrandt non esauriscono tuttavia l’intera collezione di questo genere ritrattistico al Museo Revoltella che, negli anni Cinquanta, comprendeva già oltre una ventina di pezzi, prendendo origine fin dai primissimi anni di vita del museo, nel 1884, con la donazione dell’Autoritratto (1851) circolare del pittore piranese Cesare Dell’Acqua. Nei decenni che seguirono e fino al 2013, con l’arrivo in collezione dell’Autoritratto (1937) di Felicita Frai, la raccolta degli autoritratti del Museo Revoltella si è ingrandita ulteriormente fino a comprendere ben centoventi dipinti.

In occasione di questa importante iniziativa promossa da ERPAC, il Museo Revoltella coglie pertanto l’opportunità di esporre al pubblico l’altra “metà”, pressoché inedita, della sua straordinaria collezione di autoritratti, costituitasi in un secolo e mezzo di vita del museo.

L’arco temporale in cui si inseriscono le opere in mostra si estende dal 1840, con l’iconico Autoritratto di Giuseppe Tominz (esposto al pianterreno di Palazzo Revoltella – Sala Tominz), fino alla metà degli anni Settanta del Novecento, con il delicatissimo autoritratto della ‘magnetica’ Leonor Fini. Ai nomi certamente più conosciuti del panorama artistico locale, quali Augusto Tominz, Cesare Dell’Acqua, Umberto Veruda, Arturo Fittke, Ruggero Rovan, Giuseppe Barison, Leonor Fini, Silva Bernt, Cesare Sofianopulo, Piero Marussig, si accostano le figure di artisti locali meno noti al pubblico, come Francesco Guerrini, Edoardo Variano, Franco Cernivez, Riccardo Carniel. Tra gli artisti ‘forestieri’, di particolare interesse e originalità per la loro valenza artistica interdisciplinare, vi sono il toscano Enrico Sacchetti e il lombardo Giuseppe Novello. Del grande artista napoletano Vincenzo Gemito, infine, figura di spicco della scultura di matrice verista del secondo Ottocento, il Museo Revoltella conserva, oltre alla rinomata scultura del Pescatoriello, un incisivo Autoritratto a penna e matita, decisamente avvincente per la sua espressività.

Tra le curiosità di questa importante raccolta si segnala inoltre la donazione di sette autoritratti, effettuata nel 1972 dal colonnello Antonio Fonda Savio, personaggio illustre nel territorio del Friuli Venezia Giulia, nonché consorte di Letizia Svevo, genero dello scrittore Italo Svevo.

Per informazioni Museo Revoltella: tel.+39 040 675 4350. Orari: Tutti i giorni dalle 9 alle 19. Martedì chiuso. www.museorevoltella.itQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Parole chiave: Trieste