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Alla Sala Arturo Nathan del Magazzino 26 la mostra personale di Walter Bortolossi “La Torre di Babele”

Alla Sala Arturo Nathan del Magazzino 26 in Porto Vecchio-Porto Vivo è in corso la mostra personale di Walter Bortolossi “La Torre di Babele”, co-organizzata con l’Assessorato alle Politiche della Cultura e del Turismo del Comune di Trieste. L’esposizione presenta varie fasi del percorso del...
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Alla Sala Arturo Nathan del Magazzino 26 in Porto Vecchio-Porto Vivo è in corso la mostra personale di Walter Bortolossi “La Torre di Babele”, co-organizzata con l’Assessorato alle Politiche della Cultura e del Turismo del Comune di Trieste. L’esposizione presenta varie fasi del percorso dell’artista, e pur concentrandosi sugli anni recenti, per il numero di pezzi esposti, una quarantina e di grandi dimensioni, si configura come una vera e propria antologica.

 

Il titolo “La torre di Babele” si riferisce al tema di uno dei quadri inediti presente in mostra: il mito riguardante il progetto di una torre che vorrebbe conquistare il cielo e il conseguente fallimento della sua costruzione, causato dalla confusione del proliferare delle lingue.

 

Il mito biblico, trattato da Pieter Bruegel il Vecchio, è qui però reinterpretato e ricombinato secondo un’accezione diversa: la torre non più vista solamente come emblema dell’ambizione smodata né come il simbolo di un fallimento, anche se in parte reca tracce visibili di distruzione, ma diventa il contenitore e il deposito di memoria delle diverse espressioni, geografiche e storiche, della cultura umana rappresentando così un anelito all’ordine e alla sistematizzazione piuttosto che al disordine e alla disorganicità. In questa interpretazione la Torre di Babele diventa il Museo imperfetto sempre in divenire e la diversità delle lingue e la varietà delle culture non sono più causa di caos ma ne costituiscono la ricchezza.

 

Seguendo questo ragionamento i quadri in mostra affrontano quindi secondo questo spirito alcuni punti focali della contemporaneità: la temporalità e la stratificazione storica che esiste al di sotto degli eventi immediati, la pluralità dei punti di vista, la necessità di una selezione e di un filtraggio rispetto all’inflazione odierna di immagini e contenuti, la dialettica sempre problematica e ineliminabile tra caos e ordine.

 

I quadri di Bortolossi infatti presentano spesso un gran numero di elementi apparentemente assemblati in modo casuale, quasi a replicare la crescita esponenziale della comunicazione di dati, ma ad una seconda lettura ne sono anche l’antidoto interpretativo che dietro l’apparenza cerca il senso e la consequenzialità degli eventi e dei riferimenti, ordinandoli secondo i tempi lunghi della composizione e della realizzazione pittorica, che vanno intesi non solo come un’attitudine tecnica e decorativa ma come modalità a carattere enciclopedico e come strumenti selettivi di pensiero.

 

Tycoon di grandi multinazionali, eminenti pensatori, divi dei mass media, scienziati e scoperte scientifiche, guerre e crisi economiche: temi e personaggi noti e concreti sono enumerati secondo una vertigine della lista che li traspone in visioni aperte a connessioni di ogni genere. Eventi e figure macroscopici, fatti d’attualità e episodi storici si disvelano come organismi plurimi, ricchi di dettagli, sfumature e doppi sensi, mentre al contempo scene frantumate e randomizzate presentano accenni di organizzazione e di relazione con il tutto.

Una parte della mostra è dedicata a quadri di ispirazione musicale e anche qui l’apparire in stile Pop di personaggi celebri sarà contrappuntato da piccole storie e riferimenti meno noti e appariscenti dell’industria musicale: artisti misconosciuti, manager, organizzatori di concerti, contesti sociali, persone comuni.

 

La mostra “La Torre di Babele” sarà visitabile sino al 14 aprile 2024, nelle giornate di giovedì e venerdì dalle ore 16 alle 19, sabato, domenica e festivi dalle ore 10 alle 19. L’ingresso è libero.

 

(C.S.)

Parole chiave: Trieste