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Il Circolo del Jazz Thelonious presenta: Descánsate Niño primo album di Giacomo Ancillotto

Sabato 5 aprile alle ore 20.15 il Knulp di Trieste ospiterà la presentazione, a cura del Circolo del Jazz Thelonious, di Descánsate Niño, il primo album del chitarrista romano Giacomo Ancillotto che, con Marco Zenini al basso elettrico ed Alessandra D'Alessandro alla batteria, ha così sintetizzato un viaggio musicale fra scrittura e improvvisazion…
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Sabato 5 aprile alle ore 20.15 il Knulp di Trieste ospiterà la presentazione, a cura del Circolo del Jazz Thelonious, di Descánsate Niño, il primo album del chitarrista romano Giacomo Ancillotto che, con Marco Zenini al basso elettrico ed Alessandra D'Alessandro alla batteria, ha così sintetizzato un viaggio musicale fra scrittura e improvvisazione, composto da brani originali e riletture d’autore.

Il titolo dell’album -uscito il 27 gennaio per Folderol ed. Kappabit Music- prende il nome dalla celebre composizione di Paolo Conte Alle prese con una verde milonga, ma in che modo? Lo abbiamo chiesto direttamente a Giacomo Ancillotto:

Paolo Conte è stato senza dubbio uno dei più grandi autori di canzoni che abbiamo avuto in Italia e amo profondamente la sua discografia. La scelta di Descánsate Niño è avvenuta guidando in solitaria proprio su via Aurelia un anno fa per un concerto. Stavo cercando un titolo che rappresentasse la musica che stavo componendo quando nello stereo è partita Alle prese con una verde Milonga e all’improvviso mi è parso parlasse di me, del mio aver ritardato tanto l’uscita di un disco a mio nome. Per anni ho indugiato nello studio (…che fai dannare le mie dita…), nel lavoro di interpretazione di musiche di altri artisti (…Ebbene io l’ho svegliata e l’ho guidata ad un ritmo più lento…) e nel fantasticare di musiche possibili (…Verde spettacolo in corsa da inseguire da inseguire sempre ,da inseguire ancora, fino ai laghi bianchi del silenzio): questo disco rappresenta così il mio incontro con Athaualpa, che mi ha permesso di lasciare alle spalle il Giacomo niño e proseguire per una nuova strada.

All’interno dell’album ci sono otto brani, di cui sei originali, con una forte impronta autobiografica, basti citare Via Aurelia 253, non solo un chiaro rimando al luogo in cui l’idea tutta dell’album ha avuto inizio, ma anche e soprattutto casa, radici, Sinnò me Moro, animato dallo stesso amore un po’controverso per Roma o, ancora, Flemma, che ha trovato, come suggerito dal titolo stesso, forma e definizione con tempi doverosamente lenti.

Particolarmente curiosa la genesi di Igor Legàri, come ci rivela Ancillotto:

Igor Legàri è un personaggio della fantasia che suona il contrabbasso e detesta i chitarristi. Mi è apparso in un sogno in cui abbiamo girato l'Europa assieme per suonare e prima di ogni concerto ripeteva ossessivamente la stessa sequenza ritmica delle corde a vuoto dello strumento per sincerarsi dell'intonazione. Questo suono, questo assurdo prodotto della mia immaginazione è alla base di questa composizione.

Ancillotto è attivo discograficamente dal 2010 in formazioni che variano dal jazz più classico all’aerea più sperimentale quali i Sudoku Killer di Caterina Palazzi e i Luz, ha inoltre fondato il collettivo di improvvisazione Franco Ferguson & Improring che ha dato vita a collaborazioni con i più importanti nomi della scena jazzistica italiana e non da Marta Raviglia a Tony Cattano o il gruppo punk Gronge. Più recentemente ha lavorato con artisti del calibro di Simone Alessandrini, Maria Pia De Vito, Emiliano D’Auria e il trombettista Luca Aquino, con cui ha realizzato due dischi e diversi tour nel nord Europa.

Descánsate Niño è forse uno dei punti di arrivo del percorso musicale di Ancillotto, che in esso dà voce a una prospettiva generazionale:

Questa musica… è il racconto di una generazione, la mia, nata in anni di benessere economico, diventata brutalmente adulta per le strade di Genova allo sbocciare del millennio e poi resa inerte dalle crisi economiche degli anni a venire che ne hanno cancellato speranze, sogni e illusioni. Una generazione costretta all'eterna giovinezza, perennemente incastrata dalle tecnologiche necessità formali dell'apparenza in una retorica del nuovo a tutti i costi, di un utopico progresso senza radici.

In questa musica ci sono le mie di radici che a fatica ho piantato negli anni della rabbia, ci sta la voglia e l'orgoglio di crescere per mettersi al servizio della propria storia; Descánsate Niño è il mio intimo sguardo sul mondo che mi ha ospitato, il primo da uomo adulto.

Un appuntamento quindi da non perdere per scoprire questo talentuoso artista e la sua musica.

Per ulteriori informazioni e prenotazioni:

3200480460  / Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Martina D’Adamo

Parole chiave: Trieste
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