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Che succede in Medio Oriente?

Mentre l'attenzione è focalizzata sugli avvenimenti in Ucraina è passato sotto tono l'annuncio di un incontro tra i Ministri degli Esteri di Arabia Saudita e Iran organizzato dalla Cina che dovrebbe portare alla riapertura delle ambasciate dei due Stati nei rispettivi Paesi. Se si pensa che fino a ieri i rapporti tra Iran ed Arabia erano a dir p...
 |  Francesco Tremul  |  Geopolitica

Mentre l'attenzione è focalizzata sugli avvenimenti in Ucraina è passato sotto tono l'annuncio di un incontro tra i Ministri degli Esteri di Arabia Saudita e Iran organizzato dalla Cina che dovrebbe portare alla riapertura delle ambasciate dei due Stati nei rispettivi Paesi. Se si pensa che fino a ieri i rapporti tra Iran ed Arabia erano a dir poco tesi l’iniziativa della diplomazia cinese appare di grande portata.

Il riavvicinamento tra le due potenze mediorientali che rappresentano rispettivamente le due grandi correnti islamiche, i sunniti e gli sciiti, potrebbe davvero rappresentare un ribaltamento notevole negli equilibri di tutta la Regione e mettere in discussione gli “Accordi di Abramo” firmati da Emirati Arabi, Bahrein, Sudan e Marocco con Israele solo un anno e mezzo fa.

Oltre alla possibile distensione nelle reciproche relazioni, il riavvicinamento potrebbe rivelarsi interessante nella soluzione dei conflitti diretti o sommersi che affliggono quell’area.

Pare che alcuni passi siano già stati intrapresi tra le parti in guerra nello Yemen dove Sauditi e Houthi (appoggiati da Teheran), che da anni si stanno massacrando, hanno iniziato a dialogare. La guerra in Siria, dove L’Iran è direttamente coinvolto con le sue milizie in appoggio al governo di Assad mentre i sauditi sono tra i principali sponsor dei “ribelli”, potrebbe arrivare al termine, Isis permettendo. Il Libano stesso, in crisi a causa delle lotte intestine (Hezbollah da una parte e Fronte 8 Marzo dall’altra), potrebbe recuperare un equilibrio da decenni compromesso.

La Turchia da parte sua è interessata all'evoluzione dei rapporti tra Iran ed Arabia Saudita ed attenta a non essere tagliata fuori da potenziali evoluzioni dell’area in cui ha pretese di potenza regionale.

Anche in questo caso la Cina si conferma come interlocutore essenziale nelle dinamiche internazionali, che poi significa anche essenziale interlocutore economico. Ed ancora una volta quello che maggiormente lascia perplessi è l’assenza di una incisiva politica estera europea.