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Russia, quali sono le reali opzioni sul tavolo del nuovo governo?

Dopo le ultime elezioni del 25 Settembre 2022 in molti , soprattuto in Russia, si aspettavano una radicale svolta nell’approccio del governo Italiano verso la Russia.     La Lega Nord prometteva di prendere in considerazione soluzioni diverse per fermare la Guerra , togliendo o per lo meno riducendo le sanzioni ver...
 |  Mariano d'Adamo  |  Geopolitica
Dopo le ultime elezioni del 25 Settembre 2022 in molti , soprattuto in Russia, si aspettavano una radicale svolta nell’approccio del governo Italiano verso la Russia.  
 
La Lega Nord prometteva di prendere in considerazione soluzioni diverse per fermare la Guerra , togliendo o per lo meno riducendo le sanzioni verso la Russia. Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, esprimeva il dissenso nel mandare nuove armi in Ucraina e invitava a promettere enormi risorse finanziarie a Zelensky per la ricostruzione del paese a fronte di una pace firmata. Fratelli d’Italia cercava una voce autonoma in Europa in linea con quelli che erano gli interessi reali del paese.
Questa presa di posizione, seppur solamente accennata in campagna elettorale, aveva ottenuto un forte consenso dal popolo Italiano.  L’ultimo sondaggio prima delle elezioni dava il 46% degli Italiani come contrari alle sanzioni e piu’ del 72% voleva che Zelensky aumentasse gli sforzi per trovare una pace politica. 
Il costo dell’energia alle stelle, l’inflazione a due cifre, dimenticata da molti in Europa, e le restrizioni al libero commercio dovute alle sanzioni, spingevano l’opinione pubblica , affamata di benessere, verso quei partiti che piu’ degli altri si riproponevano di cambiare lo status quo. 
Di recente in Europa i ministri delle finanze Francesi e Tedeschi hanno condiviso un forecast negativo sull’outlook dell’economia Europea post 23 Febbraio 2022. Si discute di de industrializzazione dell’Europa. Si individua come principali beneficiari del nuovo status quo America e Cina. Stiamo quindi agendo in maniera sconveniente spostando benessere dall’Europa e dalla Russia verso l’America e l’Asia. Che ci stiano manipolando o no, la direzione intrapresa e’ sicuramente quella sbagliata. 
 
Ma quali sono le reali opzioni sul tavolo del nuovo governo Italiano?  
 
L'Italia è uno dei paesi più indebitati dell'Occidente. Dobbiamo al mondo e alla BCE quasi 2,8 trilioni di dollari. Questo è il 151% del nostro PIL. Una cifra colossale. Tuttavia, nei conti italiani c’e’ non più del 10% dell'importo dovuto e un enorme buco di bilancio per il 2022 e il 2023. 
Stiamo inoltre regalando important risorse all’Ucraina.  L’ottenimento dei fondi per l’Italia del PNRR e’  un ulteriore  spada di Damocle per il  governo . 
L’unica opzione che potrebbe tornare all’Italia un’indipendenza politica e strategica e’ quella di eliminare il debito pubblico. Tale scenario e’ attuabile solo in due modi. Il primo e’ dichiarare il default ed uscire dall’Unione Europea. Questo comporterebbe per decenni gravi restrizioni al commercio, al transito e al sostegno finanziario del paese. Sara’ quindi quasi impossibile , con gli attuali accordi commerciali, riuscire a mantenere le quote di mercato per l’export. Di conseguenza il paese collasserebbe in breve tempo. L’altra possible soluzione e’ quella di tornare alla lira , abbandonata 20 anni fa, e devalutare i 2.8 trilioni di debito. Questa opzione ha un impatto minore sull’economia ma ridurra in cenere i risparmi degli Italiani e la popolazione si ritrovera’ a vivere in condizioni peggiori. 
 
Attualmente non ci sono le condizioni politiche e la freddezza di spirito per prendere decisioni cosi’ forti e che , senza ombra di dubbio, comprometterebbero nel breve termine lo stile di vita della popolazione Italiana. L’unica strada percorribile oggi e’ quella di mantenere il debito pubblico sotto controllo e lasciarlo in eredita’ alle generazioni future, sperando che i forecast sull’outlook Europei siano errati. 
 
Ci possiamo quindi aspettare che il nuovo governo Italiano cerchera’ di barattare la sua fedelta’ verso una politica imposta di de industrializzazione del continente cercando di ottenere il massimo dall’UE. L’ottenimento di nuovi fondi,  nuove condivisioni di costi ( vedi la situazione degli immigrati ) , I soldi del PNRR nonche’ debito comune europeo : questi sono probabilmente gli obiettivi che si e’ fissato il nuovo governo Meloni.Non possiamo quindi permetterci di fare dei passi in avanti verso la Russia nonstante , sicuramente, non perderemo il pretesto per ricordare il nostro amore e l’amicizia che leg ail popolo Russo con quello Italiano da secoli.