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Cittadella-Triestina il giorno dopo, Gasperutti: "Atteggiamento timido e poca determinazione nell'affondo"

Sfortunata ma non del tutto immeritata sconfitta della Triestina sul terreno del Cittadella. Sfortunata perché oramai si era ai titoli di coda, quando un pregevole filtrante di Vita, trovava Diaw lanciato, questi controllava benissimo e fulminava Matosevic in uscita. Si era all’86’ ma la sensazion…
 |  Redazione sport  |  Serie C
Bruno Gasperutti

Sfortunata ma non del tutto immeritata sconfitta della Triestina sul terreno del Cittadella.

Sfortunata perché oramai si era ai titoli di coda, quando un pregevole filtrante di Vita, trovava Diaw lanciato, questi controllava benissimo e fulminava Matosevic in uscita. Si era all’86’ ma la sensazione che la prestazione della squadra aveva fornito, lasciava presupporre che se anche la rete fosse arrivata prima, ben difficilmente gli alabardati sarebbero riusciti a raddrizzare la gara: troppo poco avevano prodotto i triestini durante i 90’.

La partita ha ricalcato le precedenti giocate in trasferta, atteggiamento timido e poca determinazione nella ricerca dell’affondo che potesse almeno preoccupare gli avversari.

Non era partita male l’Alabarda: al 7’ una bella azione aveva liberato al tiro Kljajic che al volo aveva spedito fuori, poi al 12’ Jonsson da 25 metri aveva colpito il palo a portiere battuto. Però la produzione offensiva della squadra si è fermata qui e per appuntare qualcosa sulle note, ho dovuto attendere il 51’ quando uno spunto di Gunduz è stato concluso con un bel tiro rasoterra, messo in angolo da Zanellati. Tutta qui la Triestina che sembrava essere padrona del centrocampo, ma che alla fin fine era solo uno specchietto per le allodole, perché il pur asfittico Cittadella dava sempre l’impressione di saper verticalizzare con maggior pericolosità, pur non concludendo nulla. La differenza tra le due squadre per me sta tutta qua.

Il Cittadella in attacco disponeva di tante punte, pur tutte con le poveri bagnate che non segnavano da lungo tempo, ma erano vere punte. Castelli è uno fisico, si batte e se ha l’occasione calcia a rete con decisione, ieri magari ha ciabattato un pallone invitante capitatogli per caso da un fortunato rimpallo a lato. Così Rabbi che è una seconda punta veloce, ma anche lui magari non vede la porta, poi è entrato Diaw altro puntero veloce insidioso che non segnava da tempo, ma prima o dopo questi si svegliano e nell’occasione del gol Diaw è stato bravissimo nel movimento, nel controllo e nel tiro.

La Triestina che ha giocato una gara giudiziosa di contenimento, ha palleggiato e direi bene, ma poi tutto il suo gioco trovava qualche sbocco, soltanto se Silvestro a destra partiva per trovare il fondo e crossare e in qualche spunto isolato di Gunduz, bravissimo negli stop orientati, che poi quando parte e mette in moto i suoi cingolati, fa capire che solo dalle sue iniziative, la Triestina può essere pericolosa. Troppo immaturo Kljajic che pur è in possesso di doti fisiche e di palleggio, ma che non è in grado di sostenere “da solo”, il peso di tutto l’attacco. D’Urso ha corso invano alla ricerca di una posizione per rendersi utile, senza trovarla; di Gunduz abbiamo detto, Ionita si è dato molto da fare e il suo impegno e guida, lo pone sempre tra gli indispensabili. Molto bene Jonsson per me il migliore, assieme a Silvestro che si è battuto allo stremo sulla fascia destra. A corrente alternata la difesa che però veniva investita dalle veloci anche se velleitarie incursioni degli attaccanti di casa; colpevole senz’altro nel non aver letto con attenzione l’imbucata di Vita per Diaw pagata amaramente. Ordinaria amministrazione per Matosevic.

Questa squadra gioca un calcio piacevole sino al limite dell’area avversaria, poi dà una sensazione di impotenza che ogni volta la si vede, si accentua vieppiù.

In difesa pur con un paio di svarioni, ha oramai trovato la giusta quadratura, almeno sinora non ha mai sofferto contro nessun avversario; il centrocampo è buono, ha varianti e uomini con caratteristiche diverse che di volta in volta possono dare un assetto diverso alla squadra. Però questa è una squadra che se fosse partita alla pari con tutte le altre, si sarebbe senza dubbi salvata e avrebbe raggiunto quei 60 punti che io auspico, ma raggiungerli con una partenza ad handicap, che volenti o nolenti ti mette pressione, non è la stessa cosa. Per esempio una battuta d’arresto come quella di ieri pomeriggio, sarebbe stata assorbita con maggior leggerezza, non vorrei invece che mettesse ulteriori pressioni alla squadra di dover assolutamente vincere sabato contro l’ostica Pergolettese.

Una cosa di cui sono convinto, è che bisogna arrivare a gennaio a distanza utile per completare l’aggancio al gruppetto in lotta per i play-out. Questa squadra ha bisogno di alcuni puntelli che ora non sono alle viste, vediamo che se manca Vertainen è un dramma, se manca Tonetto bisogna adattare qualcuno, così dietro dove i difensori hanno come unico cambio il giovane, anche se affidabile Kosjer. A lungo andare arriveranno le squalifiche, qualche infortunio è purtroppo inevitabile e a parte a centrocampo, negli altri ruoli siamo corti.

La settimana dal 21 ottobre sarà quella cruciale perché sono attese le sentenze sui ricorsi presentati dalla Società contro le penalizzazioni. Al Rimini non hanno fatto nessuno sconto e ciò non depone a favore del nostro appello, d’altra parte è risaputo che in Figc sono deboli con i forti, basta vedere come vengono trattate con noncuranza certe operazioni scandalose, che anche ai più sprovveduti sembrano evidenti, ma sono fortissimi con i deboli che vengono bacchettati con arroganza magistrale, evidenziando che le scadenze sono improrogabili….. anche se non per tutti.   

BRUNO GASPERUTTI

Parole chiave: Trieste