Triestina-Giana Erminio il giorno dopo, Gasperutti: "Mai vista in 70 anni un'Alabarda così impotente in attacco"
Anche la Giana Erminio ha banchettato (1-0) sulla generosa tavola imbandita alabardata e senza grande fatica, anche se è riuscita a sfondare soltanto allo scadere. Penso che ieri sera abbiamo visto la più scadente versione della Triestina di questa annata; fino ad oggi pensavo che pur nella sua impotenza questa squadra avesse sempre fatto la sua partita cercando di imporre il gioco e pur con tutte le note lacune dette e ripetute, avesse la possibilità di dare una svolta al suo triste campionato con l’inserimento di alcune valide pedine in alcune posizioni strategiche. Ieri sera invece sono stato veramente sorpreso nel vedere una avversaria per nulla trascendentale giocare fin dai primi minuti e parlo di quando eravamo 11 contro 11, con un piglio che ha intimidito una squadra che sembrava non aspettare altro per avvilirsi ulteriormente. Già la formazione piuttosto prudente schierata, mi aveva lasciato perplesso. Ho sempre sostenuto che questa squadra non può giocare con una punta sola, dire punta è ovviamente un eufemismo perché non la piglia mai, poi mettergli accanto D’Urso che è uno che ama girare per il campo più all’indietro che affondando l’azione e Attys che deve giocare sui lati negli spazi, perché in zone mediane palla al piede fa solo confusione, mi è sembrata fin dalle prime battute una mossa non consona alla delicatezza e all’importanza di questa gara assolutamente da vincere, perchè era forse l’ultima occasione di questo girone di andata, per fare quel balzo che avrebbe potuto rinvigorire la classifica e dare un minimo di morale, per affrontare le ultime partite decisamente più comples-se. Purtroppo le perplessità pre-gara si sono rafforzate in avvio e per 20’ la Giana ci ha preso a pallate mettendo a nudo tutte le carenze strutturali dell’organico. Krollis non la prendeva mai, D’Urso non riusciva a cucire e avviare l’azione di rimessa, Attys tentava qualche volata, ma non era serata e in difesa aggrediti in velocità si pativano le sgroppate dei verdi pisello che procuravano una serie di angoli per fortuna improduttivi, ma ogni corner procurava brividi e gli alabardati davano la brutta sensazione di poca saldezza in quanto erano sempre in ritardo, mentre gli avversari sembravano tanti Vinicius. Poi dopo 20’ la Triestina ha capito dov’era e la sfuriata del Giana sembrava essersi affievolita e c’è stata la rete di Vallocchia l’unico alabardato in grado di poter segnare incluso in formazione, ma purtroppo in fuorigioco. La Triestina ha preso in mano il centrocampo ma molto timidamente, eppure c’erano D’Urso, Correia e Vallocchia, tre punti fermi della squadra che lo scorso anno aveva fatto tanto bene, mentre i lombardi si affidavano a dei lunghi lanci, che però trovavano sempre i due attaccanti isolati, primi sul pallone e soprattutto il 2004 Stuckler, saltava sempre con troppa facilità Bianconi. Poi al 34’ l’episodio che ha in pratica affossato le speranze di successo con Krollis finalmente protagonista (è una battuta amara, chiedo venia) in una partita e il mondo è crollato addosso a questa squadra, a cui non ne va bene una e Clotet l’ha capito immediatamente, vista la sua reazione umana, comprensibile, ma eccessiva, che forse aveva anche lo scopo di dare una scrollata al resto della squadra. Da questo momento però la partita è stata diversa, la Giana che operando negli spazi aveva dimostrato di poter mettere in difficoltà l’Unione denotava la sua modestia, mentre la Triestina era più attenta e non rischiava praticamente mai. Era la classica partita destinata a restare bloccata in bianco senza occasioni sui due fronti, che avrebbe potuto essere sbloccata solo in situazioni di palla ferma. La Triestina i suoi angoli li batteva in maniera oscena e d’altra parte pur battendone sempre in quantità industriale non riesce a prenderne uno, dall’altra parte la Giana che non era in grado di imbastire una azione degna di questo nome, poteva sperare nella ….difesa alabardata. Al 65’ un lungo cross dalla trequarti in verticale attraversava tutta l’area sorprendendo tutti, per arrivare nei pressi del palo dove un verde pisello, mimetizzandosi con il verde terreno poteva incornare, male per fortuna, ma la nostra difesa? Arriviamo poi all’87’ e su un’azione ampiamente leggibile con la difesa piazzata, arriva il gol di Avinci al suo primo gol da professionista, che brucia Bianconi bloccato come un paracarro sul primo palo ed è la fine.
Dopo una gara del genere come si può parlare di futuro, di speranze, di aggiustamenti da fare a questa rosa che zoppica da tutte le parti? Ci vorrebbe un gran colpo di cu..fortuna azzeccare 4-5-6 acquisti tutti giusti per invertire un trend negativo che deprime un ambiente tutto. Forse il solo Clotet ha l’energia giusta e il fuoco dentro, la squadra mi sembra piuttosto abbacchiata con troppe insicurezze che ne minano l’efficienza.
La Triestina ieri sera non ha creato una palla gol (a parte il gol annullato) che sia una, mentre dietro concediamo sempre qualcosa. Nessuno sembra particolarmente brillante di condizione, anche se bisogna dire che nessuno si tira indietro e tutti ci mettono il massimo impegno, ma non basta. In oltre 70 anni che seguo questa squadra non ricordo di primo acchito un’altra Alabarda così impotente davanti, 7 punti sul campo in 14 partite sono una miseria. Oggi sono veramente demoralizzato e sfiduciato, perché il buco nero in cui si è infilata la squadra non sembra aver fine e ogni volta ci ritroviamo qui a dire che il fondo è stato toccato e che ora non si può che risalire. Nel calcio se non c'è la vittoria, c'è la disperazione, non esiste uno stadio intermedio; per oggi basta così, non ho la lucidità per scrivere, sta ai ragazzi che vestono la nostra maglietta dar motivo ad una piazza delusa di ricredersi per non chiudere una stagione ancora lunghissima, fin d’ora e in questa maniera, questo son sicuro, non è mai successo nella storia centenaria alabardata.
BRUNO GASPERUTTI