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Pallanuoto Trieste, il presidente Samer: "Il nostro lavoro è appena iniziato"

La Pallanuoto Trieste è sfilata con una delegazione femminile e una maschile delle rispettive prime squadre di waterpolo per ricevere (nella sala Bobi Bazlen di palazzo Gopcevich) le targhe-premio da parte del Comune per meriti sportivi. Ha aperto le danze l’assessore allo sport Giorgio Rossi…“Si...
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La Pallanuoto Trieste è sfilata con una delegazione femminile e una maschile delle rispettive prime squadre di waterpolo per ricevere (nella sala Bobi Bazlen di palazzo Gopcevich) le targhe-premio da parte del Comune per meriti sportivi. Ha aperto le danze l’assessore allo sport Giorgio Rossi…“Siamo in un periodo particolare di ferie…Un grazie a chi è presente e un grazie anche agli atleti, che non ci sono e che sono in altre parti di Italia e anche in giro per il mondo. Abbiamo pensato di fare un plauso ai risultati della società scaturiti dagli ultimi mesi di campionato. I tanti anni di lavoro della Pallanuoto Trieste hanno determinato riscontri importanti. Poi c’è una piscina nata 20 anni fa, anche se talvolta perde un po’ d’acqua ma ci abbiamo provveduto…Un grande grazie a Enrico (Samer, ndr), che ha dato vita a un mecenatismo costruttivo per la pallanuoto perché ha studiato degli investimenti mirati e non solo una sponsorizzazione fine a se stessa. Una cosa nata dalla passione trasmessagli da suo papà Dario, che fu giocatore dell’Edera. Infatti è arrivato al punto di puntare con idee chiare sulla cittadella dello sport di via Locchi. In un momento in cui la Triestina Calcio ha dovuto affrontare i risvolti della morte dello sponsor Biasin e la Pallamano Trieste è arrivata al limite, la Pallanuoto Trieste è invece ai vertici nazionali per merito del suo presidente”.

Microfono quindi a Franco Del Campo: “Un grazie mio personale alla Pallanuoto Trieste per quanto fatto da componente della Fin, presidente della Fin Plus Trieste e da rappresentante momentaneo degli Atleti Azzurri di Italia. Da giovane nuotavo, ma avevo una grande passione per la pallanuoto e ci giocai come portiere, perciò so quanto è dura. Mi fa piacere, che alla Bianchi possiamo dare la possibilità di fare sport a centinaia di agonisti e non ogni giorno e a migliaia di persone durante l’anno”.

Infine la parola a Enrico Samer prima della consegna delle targhe (una a Ilaria Colautti per il lavoro fatto da allenatrice, una alla squadra femminile e una a quella maschile). Così il massimo dirigente del club giuliano di calottine e nuotatori: “Grazie all’assessore Rossi e al Comune per esserci stati vicini in questi anni. Un grazie a Franco Del Campo per lo spazio concessoci in piscina e un grazie ad atleti e tecnici per il lavoro svolto in questi anni, in cui abbiamo fatto sempre un passo in avanti. In futuro però il Comune dovrà preparare molte più targhe delle tre di stavolta e perciò si prepari a fare musina per comprarne altre (affermazione detta ridendo ma con intenzioni serie, ndr), perché il nostro lavoro è appena iniziato. Abbiamo creato il movimento della pallanuoto attraverso la piscina di San Giovanni, senza la quale non ci sarebbe stato tutto il resto. Nei prossimi cinque anni la Pallanuoto Trieste è destinata a stare nei primi tre posti con la formazione maschile – che sia seconda, prima o terza a seconda delle annate – e a vincere il campionato con quella femminile. Il Trieste Campus vuole diventare un punto di associazionismo e non solo un centro sportivo e la piscina di San Giovanni sarà migliorata fino a diventare un centro federale. Con Del Campo stiamo pure parlando per riuscire ad avere più spazi per gli agonisti. In quattro – cinque anni saremo il punto di riferimento nazionale per gli Assoluti e perciò chi vorrà fare sport ad alti livelli, non dovrà emigrare perché non ci sono le strutture tenendo conto anche degli stadi e del palasport di Chiarbola, che ricordiamo è il palazzetto dove si provava una forte passione. Se un atleta vorrà andare in un’altra città per studiare, trovare un amico o fare un’esperienza fuori Trieste, è un conto, ma non dovrà appunto farlo per mancanza di spazi. Con il Trieste Campus ci saranno tante cose in più. Ricordiamoci pure dei tuffi, che sono ai vertici. Ogni tanto arriva qualcosa in più, talvolta qualcosa in meno, ma i tuffi sono là…”.

E un’ultimissima chiosa è arrivata pure dal capitano Ray Petronio all’atto di “prendere in braccio” la targa maschile: “Ricevere un riconoscimento così, è un grande motivo d’orgoglio. C’è tanto lavoro dietro, che spesso è dimenticato (dalla gente, ndr). Questo è il segno, che la città c’è e ci stimola a portare in alto il nome di Trieste”.

Parole chiave: Trieste