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Campionati Europei Indoor Master in Portogallo, doppia fatica per Massimo Patriarca

Un esempio di cosa vuol dire vivere lo sport con un entusiasmo innato e con la capacità di osservare il mondo da una prospettiva sempre curiosa e senza filtri. É questo e molto altro Massimo Patriarca che al di là di una brillante carriera lavorativa, di una numerosa famiglia e di un ruolo dirige...
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Massimo Patriarca a Braga

Un esempio di cosa vuol dire vivere lo sport con un entusiasmo innato e con la capacità di osservare il mondo da una prospettiva sempre curiosa e senza filtri. É questo e molto altro Massimo Patriarca che al di là di una brillante carriera lavorativa, di una numerosa famiglia e di un ruolo dirigenziale nell’atletica regionale coltiva una passione : correre il più veloce possibile nonostante l’età che avanza e l’incedere deciso delle nuove generazioni. La scorsa settimana Massimo è partito alla volta del Portogallo, più precisamente a Braga, per prendere parte agli Europei Master, ennesimo appuntamento internazionale della sua carriera. Il portacolori della Trieste Atletica ha preso parte sia ai 60m che ai 200m chiudendo le proprie fatiche rispettivamente con i crono di 8”25 e 27”14. Per Massimo, i risultati sono soltanto un elemento accessorio della sua passione: “Tre anni fa sono incappato in un brutto infortunio ma fortunatamente con pazienza mi sono ripreso e ora posso vivere ancora queste esperienze, appuntamenti dove sfrutto ogni minuto per conoscere gli altri e arricchirmi da un punto di vista personale. Ho scelto l’atletica e la velocità una decina d’anni fa perché il passaggio dal bodybuilding a questo mondo non era così problematico e soprattutto perché avevo ancora tanta voglia di competere. Credo che noi Master dobbiamo stare in una posizione laterale nel panorama dell’atletica leggera, lasciando spazio e il ruolo principale all’attività giovanile ma potendo giocare un importante ruolo di condivisione delle esperienze. Per esempio io, sia per la preparazione che per la fisioterapia, mi affido a persone molto più giovani di me perché siamo capaci in questo scambio generazionale di stimolarci a vicenda per migliorare e creare belle cose assieme”.

Parole chiave: Trieste