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Stadi e palasport, tifo becero e tifo corretto

Se lo dici o se lo scrivi ti fanno notare che i tempi sono cambiati, come se la volgarità in stadi e palasport fosse un costume moderno ed educativo da impartire alle giovani generazioni. Parolacce e altro, si sa, sono sempre esistite in questi ambiti ma anni addietro erano più che altro tipiche de…
 |  Edi Fabris  |  Sport

Se lo dici o se lo scrivi ti fanno notare che i tempi sono cambiati, come se la volgarità in stadi e palasport fosse un costume moderno ed educativo da impartire alle giovani generazioni. Parolacce e altro, si sa, sono sempre esistite in questi ambiti ma anni addietro erano più che altro tipiche dei singoli, mentre ora nelle cosiddette “curve” si organizzano dei cori beceri anche fantasiosi, quasi dovessero partecipare a dei festival sui generis. E si immaginano così le prove dei gruppi, attente e impegnate, per intonare senza errori i vari “il fischietto mettilo nel c…” indirizzato agli arbitri del basket o quelli contro Trieste e i triestini, conditi da vocaboli non da educande e fuori luogo in considerazione delle differenza di categoria calcistica, della curva dello stadio Friuli. Settori che pensi popolati solo da ragazzini smaniosi di sfogare così la tempesta interiore della loro giovane età, invece noti che sono frequentati anche da persone mature, bardate a dovere, che una volta tornate a casa fanno magari anche discorsetti moralistici ai nipotini. Cori e manifestazioni che peraltro sono ripetitivi, una volta inventati si va avanti così per tutto il campionato. Così come non sono una novità i buuu seguiti da un corale m…a finale, e giù ridere, quando un portiere avversario calcia il pallone dal fondo dopo aver preso la rincorsa. Ma c’è per fortuna anche chi va controcorrente ed è il pubblico del basket a Cividale, A2, la cosiddetta “marea gialla” formata da persone di ogni età e ceto, anche da pacifici nonni con i loro nipotini, che incita con calore e trasporto la propria squadra dall’inizio alla fine, senza mai, ed è giusto sottolineare mai, offendere squadra e tifosi avversari o arbitri che ogni tanto, anche loro, sbagliano. Un esempio da imitare, anche se, volendo  essere moderni, non appare facile.

Edi Fabris  

Parole chiave: Friuli
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