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Nuovi primati di caldo invernale

Nei giorni scorsi la nebbia ha riempito le quote più basse del Golfo di Trieste mentre l'aria calda e secca soprastante ha permesso di ammirare dal Carso una luce straordinaria al tramonto. A causa di un anomalo (anche se fossimo in estate) ed imponente anticiclone subtropicale, il carso costiero e le Alpi dinariche settentrionali hanno stabili...
 |  Francesco Tremul  |  Attualità

Nei giorni scorsi la nebbia ha riempito le quote più basse del Golfo di Trieste mentre l'aria calda e secca soprastante ha permesso di ammirare dal Carso una luce straordinaria al tramonto.

A causa di un anomalo (anche se fossimo in estate) ed imponente anticiclone subtropicale, il carso costiero e le Alpi dinariche settentrionali hanno stabilito nuovi record di temperatura massima. Costa e pianure friulana e slovena, invece, sono rimaste su valori bassi a causa di nebbia ed inversione termica.

Alcuni esempi: a capodanno +17.5°C sono stati registrati sulla cima del monte Slavnik (1028 m), +19°C nel paese di Godnje, +17.8°C alla storica stazione meteorologica di Borgo Grotta Gigante, ben oltre 11°C sopra al valore massimo giornaliero normale per l'inizio di gennaio.
 
A rigore, resiste il primato del 1989 di Borgo Grotta Gigante quando il 31 gennaio furono registrati +18.9°C.
 
Le temperature registrate la settimana scorsa, però, sono le più alte mai osservate nelle prime due decadi del mese, che rappresentano il periodo più freddo dell'anno e quello con l'insolazione minore.