L'OGS studia l'Antartide
La calotta glaciale dell’Antartide, in particolare quella del settore occidentale, è a rischio a causa del riscaldamento globale.
Uno studio dell’Imperial College of London, svolto in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS ed altri istituti italiani e stranieri presenta un nuovo archivio geologico che apre nuovi scenari su come potrebbe reagire la calotta a condizioni climatiche più calde.
"Le nostre osservazioni del passato aiutano a fornire previsioni su come la calotta glaciale dell'Antartide occidentale, considerata oggi particolarmente vulnerabile alla rapida perdita di massa di ghiaccio, risponderà nei vari scenari futuri di riscaldamento" spiega Jim Marschalek dell’Imperial College, coordinatore dello studio.
I risultati evidenziano anche che gli effetti del cambiamento climatico sulla calotta glaciale dell'Antartide persisteranno se non si intraprenderanno ora azioni significative per ridurre le emissioni di gas serra. La scoperta pubblicata dalla rivista scientifica Nature è stata possibile grazie all’impegno dell’OGS.
"La spedizione ha consentito di recuperare 1300 metri di carote di sedimento per studiare l’andamento della calotta polare nel corso del tempo, da 18 milioni di anni fa ad oggi", spiega Laura De Santis, ricercatrice dell’OGS, capo spedizione e co-autrice dell’articolo pubblicato da Nature.
Il fine ultimo è usare le osservazioni ottenute dalla lettura della storia passata dell’Antartide per ridurre l’incertezza delle recenti proiezioni del livello del mare, incluse quelle rilasciate ad agosto scorso dall’Assessment Report 6 dell’IPCC (Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico).



