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Trieste, tutti uniti per abbracciare la pineta di Cattinara

Alcuni residenti di Cattinara e concittadini amanti della natura contrari al trasloco del “Burlo Garofolo” si recheranno nella pineta di Cattinara domenica 16 luglio 2023 già dalle 9 di mattina per salutarla, ringraziarla, abbracciarla e proteggerla idealmente. Potranno portare poesie, pensieri o preghiere su carta per quei poveri alberi condannat…
 |  Redazione  |  Notizie

Alcuni residenti di Cattinara e concittadini amanti della natura contrari al trasloco del “Burlo Garofolo” si recheranno nella pineta di Cattinara domenica 16 luglio 2023 già dalle 9 di mattina per salutarla, ringraziarla, abbracciarla e proteggerla idealmente. Potranno portare poesie, pensieri o preghiere su carta per quei poveri alberi condannati a morte benché innocenti.

Chi arriverà con il proprio veicolo potrà posteggiare gratis al piano superiore dell’autosilo di via Valdoni alta. Non però negli stalli a raso sul lato della via costeggiante la pineta, poiché riservati al personale ospedaliero.

L’ASUGI ha annunciato che domenica 16 luglio chiuderà la pineta, insieme all’attiguo parcheggio dipendenti, per ampliare il cantiere edile del comprensorio ospedaliero. Quindi la ditta appaltatrice Rizzani de Eccher comincerà subito ad abbatterla? Malgrado la Legge nazionale 157/92, la Direttiva europea 2009/147 e il Decreto ministeriale 63/2020 prescrivano di rispettare gli uccelli durante il loro periodo di nidificazione sugli alberi, che di solito dura fino ad agosto?

La cosiddetta «fase 2 del sublotto 1» prevede di realizzare tre opere nell’area sommitale del comprensorio ospedaliero:

  • la principale delle sei sedi del nuovo “Burlo”, con autosilo sotterraneo e due strade laterali;
  • la terza torre di collegamento tra la medica e la chirurgica;
  • la nuova piastra, che fonderebbe l’ospedale per adulti con quello materno-infantile.

Quale di queste opere partirà per prima? L’ASUGI non lo dice. Ma temiamo la sede principale del nuovo “Burlo”. Altrimenti perché transennare già ora, oltre al parcheggio dipendenti, anche la pineta, che si vuole distruggere proprio per edificare quella sede? Pertanto già da lunedì 17 luglio la Rizzani de Eccher comincerà a tagliare gli alberi della pineta e del parcheggio dipendenti? Il rischio c’è eccome! Noi andremo a verificare e a mostrare la nostra contrarietà.

Chiediamo di:

  • non recintare la pineta;
  • non abbattere alberi né della pineta né del parcheggio dipendenti;
  • ristrutturare subito le due torri;
  • non trasferire il “Burlo” a Cattinara;
  • completarne la ristrutturazione, l’ammodernamento tecnologico e l’ampliamento in via dell’Istria, assumendo il personale necessario.

La pineta di Cattinara è considerata bosco poiché rispetta i parametri dell’art. 6 comma 1 della Legge regionale 9/2007, in quanto terreno coperto da vegetazione forestale arborea, con un’estensione di circa 5.800 mq, una larghezza media di 45 metri e il 90% di copertura arborea. Nella forma attuale risale alla fine dell’800. Comprende quasi 300 alberi, perlopiù pini neri, ma anche frassini, querce, biancospini, bagolari, aceri minori, acacie, un sorbo e un evonimo, mentre i circa 70 alberi residui del parcheggio dipendenti sono soprattutto pini neri e per il resto ippocastani, cipressi, ciliegi ed aceri.

L’art. 142 del Codice dei beni culturali e del paesaggio definisce «aree tutelate per legge», ovvero beni paesaggistici, i boschi, i punti di vista accessibili al pubblico, le bellezze naturali, le memorie storiche, i parchi e le cose di valore estetico e tradizionale. La pineta di Cattinara ha tutte queste caratteristiche. Inoltre è un polmone verde, un ecosistema naturale, un organismo ultracentenario, un bene comune, uno spazio pubblico, la “piazza verde” del rione, il suo cuore pulsante. Produce ossigeno, cattura anidride carbonica, gas inquinanti e polveri, rassoda il terreno, attenua i rumori, trattiene e smaltisce l’acqua meteorica, funge da ombrello quando piove e addolcisce il microclima, d’inverno smorzando il vento e attenuando il freddo, d’estate garantendo ombra e fresco. Ha effetti terapeutici sia fisici sia psicologici. Dona quiete, raccoglimento, serenità, benessere e sicurezza ai suoi affezionati frequentatori, animali compresi. E’ facilmente accessibile e fruibile anche a persone con mobilità ridotta.

Eppure la stanno per distruggere…

Parole chiave: Trieste