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Presentato il Prosecco Fresh Hub

L’Autorità di Sistema Portuale di Trieste ha presentato alla "Fruit Logistica" di Berlino il progetto Prosecco Fresh Hub. L’evento moderato dalla giornalista Barbara Gruden, corrispondente RAI da Berlino, si è tenuto presso lo stand del sistema portuale giuliano alla presenza dei maggiori operatori e terminalisti del settore. Il Presidente Zen...
 |  Francesco Tremul  |  Economia e finanza

L’Autorità di Sistema Portuale di Trieste ha presentato alla "Fruit Logistica" di Berlino il progetto Prosecco Fresh Hub.

L’evento moderato dalla giornalista Barbara Gruden, corrispondente RAI da Berlino, si è tenuto presso lo stand del sistema portuale giuliano alla presenza dei maggiori operatori e terminalisti del settore.

Il Presidente Zeno D’Agostino ha presentato i dettagli del futuro polo del fresco che prevede un investimento totale per più di 58 milioni di €, partendo proprio dalla posizione geografica e strategica del porto di Trieste, al servizio del centro-est Europa. L’obiettivo del progetto Prosecco Fresh Hub è la creazione di un polo logistico per lo sviluppo di una filiera agro alimentare sostenibile a Prosecco. La scelta della zona è dettata dalla sua vicinanza all’asse viario autostradale che connette il nord Italia e l’est Europa al fine di alimentare i mercati storici del porto di Trieste.

Il progetto prevede la realizzazione, su un’area complessiva di 155.000 mq, della nuova sede del mercato ortofrutticolo di Trieste e di un magazzino refrigerato dedicato a varie tipologie merceologiche. Il magazzino refrigerato si estenderà su una superficie di 18.000 mq e potrà garantire 20.000 posti pallet a temperatura controllata e sarà differenziabile a seconda delle esigenze degli operatori. Le tecnologie utilizzate saranno di ultima generazione per quanto riguarda le tecniche costruttive e di coibentazione. La logistica di magazzino sarà completamente automatizzata e basata su logiche di intelligenza artificiale per l’ottimizzazione dei processi.

Il mercato ortofrutticolo di Trieste si svilupperà su una superficie di 7.200 mq e, grazie alla sua ubicazione e al suo collegamento funzionale con l’hub refrigerato, potrà facilitare le operazioni di sdoganamento e distribuzione urbana delle merci. L’approvvigionamento energetico dell’intero polo sarà garantito da un parco fotovoltaico di ultima generazione installato sulla copertura degli edifici, ottenuto ottimizzando le superfici occupate dalle infrastrutture senza consumo di spazio bioproduttivo.

La struttura sarà connessa con il porto di Trieste grazie ad un’area logistica di 3000 mq e alla sua immediata vicinanza all’asse viario autostradale al fine di incentivare l’occupazione e la commercializzazione dei prodotti agroalimentari tanto in import, attraverso il potenziamento dei collegamenti diretti con l’Africa mediterranea e Medio Oriente, quanto in export, attraverso l’apertura di concrete opportunità di internazionalizzazione per le imprese del territorio. Con l’implementazione del regime di punto franco la struttura sarà un unicum a livello internazionale, suscitando l’interesse dei maggiori operatori del settore e rendendo possibili ingenti investimenti, grazie alla presenza sul posto degli uffici dell’Amministrazione doganale e della Guardia di Finanza che permetteranno un rapido espletamento delle operazioni.

Considerato lo stato della maggior parte degli immobili, si è scelto di demolire totalmente i fabbricati esistenti recuperando tutti i possibili sprechi derivanti dalla demolizione stessa. In tal senso, l’intervento si pone anche come un importante riqualificazione di un’area, da sempre votata alla logistica, ma ad oggi in disuso ed in evidente stato di abbandono.

“C’è anche l'integrazione con la ferrovia - ha osservato Zeno D’Agostino - che è sempre il nostro must e che quindi è l’elemento di punta della nostra presentazione di oggi. C’è l’integrazione con tutto il mondo della logistica del fresco regionale: dalla SDAG di Gorizia, alla Seadock, dall'Interporto di Trieste, alla Samer&Co. Shipping, alla Trimar. Oggi ci siamo tutti e presentiamo come sistema i nostri servizi al mercato internazionale, non solamente le infrastrutture, perché alla fine sono i servizi degli operatori privati che danno il vero valore aggiunto a quello che stiamo facendo”.

Parole chiave: Carso